30 gennaio 2015

T18. Obiettivi e prospettive in vista di Fruit Logistica 2015

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Servizi e innovazione. Saranno queste le parole d’ordine del Gruppo T18, realtà di riferimento del panorama ortofrutticolo piemontese e nazionale, per tutto il 2015 e, quindi, anche al Fruit Logistica di Berlino, dove saranno presenti come di consueto all’interno dello spazio “Italy”, l’area organizzata e coordinata da Cso, FruitImprese , ICE e Italia Ortofrutta insieme altra 29 imprese italiane.

Osservare il presente, e non solo ciò che accade nel comparto ortofrutta, con un occhio sempre vigile all’interno dell'intero comparto alimentare in Italia e Europa. Questa la strategia del gruppo piemontese. “Avendo meno potere d’acquisto, tutti i nuclei familiari cercano di evitare gli sprechi – spiega Edoardo Ramondo, amministratore delegato del Gruppo -. Avere meno sprechi significa infatti ‘sfruttare’ maggiormente la materia prima e ciò tradotto per noi significa aumentare l’efficacia e l’efficienza aziendale”.

Da qui l’obiettivo di puntare al miglioramento varietale, alla logistica e ai servizi “in modo da offrire un prodotto sempre più fresco e saporito, al fine di ridurre la deperibilità (dando con la maggior freschezza più giorni di tempo per il consumo a casa) e di aumentare la propensione a ricomprare il prodotto (ponendo attenzione sulle caratteristiche gustative dei prodotti stessi). Tutto ciò si ottiene migliorando e accrescendo il rapporto di collaborazione tra noi di T 18, produttori e fornitori, e il cliente/consumatore”.

Uno dei progetti che vedrà più impegnata T18 sarà Crop Circles, in collaborazione con Syngenta e Idromeccanica Lucchini. “Un progetto in cui applichiamo metodologie moderne per la produzione di antiche varietà di ortofrutta, un’iniziativa che traccia un nuovo corso” commenta Massimo Longo, amministratore delegato di Agro T18 e Direttore Commerciale T18. Un progetto che intende sfruttare l’energia degli impianti biogas per riscaldare le serre “anziché continuare ad utilizzare i tradizionali sistemi di riscaldamento con costi veramente troppi elevati e pratiche inquinanti” (vedi qui i dettagli del progetto). L’obiettivo per il 2015: dotarsi di 30mila serre in più aziende del territorio con questo nuovo metodo puntando sulla coltivazione di varietà autoctone come il peperone quadrato.

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