09 febbraio 2016

T18. Stevia bio e un gioco on line

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Sorridenti, di buon umore e perennemente in fermento. Non è la prima volta che incontriamo i vertici del Gruppo T18 a Berlino durante i giorni di Fruit Logistica e se c’è un comun denominatore ad ogni incontro è il profondo ottimismo che traspare dalle loro parole. Tanti i progetti, e più che parlare di mercato o eventuali difficoltà del settore – quelle non mancano mai d'altronde – quasi sempre prevale la volontà di spostare il discorso sul futuro e sulle novità in cantiere.

Progetto Stevia Bio

Progetto Stevia Bio

Progetto Stevia Bio

La nuova avventura presentata a Berlino porta il nome di stevia. Ma cosa c’entra una realtà piemontese di riferimento nel mondo dell’ortofrutta italiana con una pianta dalla quale si ricava un dolcificante? «È già in commercio da tempo e per produrlo si utilizza l’estratto di questa pianta. È un liquido dolcificante molto potente, privo di calorie» ci spiega Massimo Longo, amministratore delegato e direttore commerciale dell’azienda. «Oggi tutto arriva dalla Cina e dal Sudamerica. Sicché abbiamo deciso di coltivarla anche in Italia. Abbiamo creato 4000 metri quadrati di serre a conduzione biologica di stevia». T18 si fermerà all’essicazione, per poi vendere il prodotto per ottenere l’estratto ad altri. Un investimento per il presente e per il futuro. Di fatto, il “Progetto Stevia Bio” sviluppato da Agritechno, l’azienda del Gruppo T18 che si occupa di innovazione e agricoltura di precisione, è l’unica coltivazione esistente in Italia al momento di questa pianta. Viene coltivata in serra in zone con un clima favorevole, temperato, per esempio a Battipaglia ed Eboli, anche se prossimamente, sempre in serra (riscaldata attraverso impianti di biogas) sbarcherà anche in Piemonte.

Un gioco on line per mettersi alla prova come agricoltori

Tra le novità future di T18, sempre sotto il cappello Agritechno, ci sarà anche un gioco on-line. «Abbiamo già registrato il nome, che al momento non possiamo svelare» ci dice questa volta Edoardo Ramondo, presidente di T18. «Sarà una fattoria virtuale che servirà ad insegnare realmente cosa significa fare l’agricoltore». Chiunque potrà iscriversi e mettersi alla prova, dai tecnici di settore ai semplici appassionati. Sarà possibile scegliere qualsiasi cosa, come un vero imprenditore agricolo: dal luogo di ubicazione del terreno alle colture da mettere a dimora, sarà necessario preoccuparsi di comprare attrezzi, macchinari, serre, fertilizzanti e via discorrendo. «Le patologie da combattere saranno realmente quelle presenti in quel momento, così come il clima e le previsioni del tempo». Per un anno, a partire dal giorno di San Martino, ci si potrà mettere alla prova, quotidianamente, grazie anche ad un sistema di alert che aiuterà ogni giocatore a prendere le innumerevoli decisioni necessarie per portare avanti una vera fattoria agricola. Non mancheranno, a fine anno, dei premi, al miglior agricoltore dell’anno per esempio, magari diviso per colture o areali di produzione. Per ora la software house incaricata è al lavoro.

Nella foto, da sinistra: Edoardo Ramondo, Alessandro Boniforte e Massimo Longo

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