Il settore ortofrutticolo ha finalmente un posto di rilievo nell’agenda del Governo e gli attori della filiera sono pronti a fare la propria parte per rilanciarlo. E’ questo l’esito, peraltro non scontato, del Tavolo ortofrutticolo nazionale tenutosi ieri al Masaf.
Per Fruitimprese si è trattato di un primo passo importante: durante la riunione sono emerse le criticità e le sfide che attendono uno dei settori più importanti dell’economia italiana, primato confermato dalla presenza dei vertici delle confederazioni agricole, ma anche delle associazioni del commercio, della distribuzione e dell’industria.
Il calo ingiustificato dei consumi, la reperibilità ed il costo della manodopera, le proposte europee in tema di Green Deal, sono state al centro dell’intervento del presidente Marco Salvi che accoglie con favore la disponibilità del dicastero di via XX Settembre, presente in forza all’incontro a cui hanno partecipato, oltre al il ministro Lollobrigida e al sottosegretario La Pietra, anche i direttori di Ismea ed Agea.
L’amministrazione ha risposto alle sollecitazioni della filiera con un piano di azione ben congegnato che pone al centro una strategia di comunicazione istituzionale per il rilancio dei consumi ma anche il coinvolgimento delle imprese in un processo di condivisione delle scelte che farà leva sulla creazione di tavoli interministeriali ad hoc per le numerose problematiche che affliggono il settore.
Fruitimprese è pronta a fare la sua parte rappresentando le proposte ed il punto di vista degli operatori internazionali che ogni giorno vivono i mercati, nell’auspicio che permanga il clima di collaborazione e concretezza tra gli operatori della filiera e che il Governo possa dare risposte corrette alle aspettative di un settore che ha bisogno di lavorare e produrre in un contesto libero da ingiustificati divieti e con regole chiare e valide per tutti.
Aiab: “Soddisfazione per il primo incontro”
Il presidente di Aiab (Associazione italiana agricoltura biologica) Giuseppe Romano ha preso parte ieri al primo incontro del tavolo politico e programmatico sul biologico, al ministero dell'Qgricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
“Ringraziamo – commenta Romano – il sottosegretario Luigi D'Eramo per questa prima convocazione. I temi che riguardano il settore del biologico in questo momento storico sono tanti e tutti molto importanti, a cominciare dalla promozione del marchio made in Italy per la qualificazione e la valorizzazione del prodotto italiano nel nostro Paese e all'estero. Fondamentale, da questo punto di vista, anche condividere dei programmi di comunicazione coordinati, come possono essere ad esempio quelli nelle scuole per l'adozione di menù con frutta e verdura biologici”.
“Abbiamo sollecitato – aggiunge Romano – la creazione e la messa online di una banca dati delle transazioni, elemento fondamentale per riuscire a sburocratizzare e tracciare le movimentazioni del prodotto biologico. Abbiamo inoltre ribadito, trovando unanimità sul tavolo, il nostro secco no ai all'utilizzo di materiale propagativo proveniente da tecniche di evoluzione assistita (Nbt). Al sottosegretario abbiamo chiesto anche un tavolo di concertazione e di confronto con altri dipartimenti del ministero che si occupano in particolare di politiche agricole perché c'è bisogno di un coordinamento che dal piano di azione del Bio – di prossima pubblicazione – riesca a sostenere il lavoro delle Regioni, potendo così affrontare anche il temi come l'assistenza tecnica per le aziende agricole e la sburocratizzazione dei processi, che creano ad oggi un costo per tutta la filiera del bio”.
“Riteniamo fondamentale implementare la comunicazione istituzionale per il miglioramento e l'accesso alle informazioni per i cittadini, per renderli capaci di un consumo consapevole e – conclude Romano – sosteniamo l'idea del sottosegretario D'Eramo di dare al bio un ruolo importante per il recupero, la valorizzazione e il miglioramento delle aree rurali e di montagna. Senza dubbio il biologico può essere uno strumento strategico per la valorizzazione di queste aree da un punto di vista produttivistico ma anche di valorizzazione turistica e per le economie locali”.
Fonte: Fruitimprese – Aiab