Numeri positivi per Terremerse nel 2014, nonostante un’annata difficile per l’agricoltura in generale. È quanto emerge dall’ultimo bilancio della coopoerativa di Bagnocavallo e del suo gruppo con le controllate Semìa (commercializzazione sementi), Terre da Frutta (produzione varietà frutticole), BorgoBuono (produzione e commercializzazione carni, salumi e prosciutti). Il consuntivo 2014 realizza un utile di € 239.000, al netto di € 1.2 milioni di accantonamenti prudenziali, con un aumento ulteriore di fatturato che raggiunge i 166 milioni € (+ 2,8%). Il consolidato a 174,4 milioni € s’incrementa del 5,2% sul precedente.
Un risultato che secondo Gilberto Minguzzi e Marco Casalini, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Terremerse, si deve “ai positivi risultati di posizionamento strategico acquisiti dalle principali attività condotte da Terremerse: in primis agroforniture, carni e cereali”. Sul fronte degli utili Minguzzi e Casalini sottolineano come sebbene l’entità possa sembrare modesta “occorre tenere conto dello sforzo sostenuto da Terremerse per accantonare complessivamente 2,5 milioni di euro, già spesati fiscalmente, che potrebbero servire per coprire integralmente le ragioni di rischio derivanti dal contenzioso legale apertosi per iniziativa della Procura di Bologna il 18 luglio 2012, in riferimento al finanziamento riscosso dalla Cooperativa per la costruzione della cantina a Imola. A questo proposito, vogliamo comunque ricordare che la sentenza di assoluzione pronunciata in aprile dalla Corte d’Appello nei confronti dell’ex Presidente di Terremerse, Giovanni Errani, impone la revisione degli effetti sanzionatori amministrativi connessi al processo. Noi ci auguriamo che in ottobre, quando la nostra Cooperativa dovrà comparire in Tribunale per rispondere di quelle accuse, parlino finalmente i fatti e sia riconosciuta la completa estraneità di Terremerse alle accuse che da anni le vengono contestate. Attendiamo quindi con fiducia che la giustizia faccia il suo corso”.
Per quanto riguarda il settore ortofrutticolo, Terremerse sottolinea come il comparto sia stato duramente colpito dall’andamento di mercato che non ha consentito né agli agricoltori né alla Cooperativa di ripagare i propri costi. Nel 2013 la cooperativa decise di abbattere l’incidenza dei costi fissi di lavorazione per armonizzarli alla riduzione dei volumi di attività. “I prezzi di mercato del 2014 attestano che l’impegno a contenere i costi deve sposarsi con l’azione volta a recuperare volumi e un mix di prodotto che apporti nuovo valore aggiunto alla Cooperativa e ai suoi soci. I contatti avviati nella prima parte dell’annata in corso, attestano le importanti potenzialità di sviluppo che la Cooperativa riscontra al Sud e al Centro-Nord Italia verso aziende specializzate medio-grandi”.