Prendere al volo un succo concentrato di mango o di arancia, di kiwi o di fragola, addentare uno spiedino con infilzate banane, ananas, mele. Ma pure mangiare a forchettate la melagrana sgranata, pescare le ciliegie da un lungo e capiente bicchiere, accompagnare la macedonia con il pesce cucinato nello stand vicino. Siamo a Barcellona, nel vivo, colorato e molto ospitale mercato di La Boqueria. Un paradiso di leccornie al naturale che si vuole replicare, almeno come format generale, a Roma. Più precisamente nei mercati del Tiburtino di San Romano-Portonaccio II, Casal de’ Pazzi e Meda.
Il fruttivendolo che taglia la frutta e vende la macedonia
La Boqueria nella capitale catalana oltre ad essere una fertile e ricca attrattiva turistica ha cambiato il modo di vendere frutta e verdura, ma pure il pesce, e in fila si vedono, oltre casalinghe e casalinghi, persone che comprano porzioni di frutta preparata e pronta da mangiare per strada, in ufficio, nel parco. Una sorta di take away del fresco e del freschissimo che ha convinto gli amministratori di quartiere romani a trasformare la modalità di vendita e di consumo di questi spazi. I box sono da assegnare e potranno trasformarsi in laboratorio di creazione gastronomica. Questo l'obiettivo degli amministratori di Quartiere che puntano sui mercati come luogo di animazione sociale.
La Regione Lazio ha stanziato 4 milioni per i mercatini
Esperienze diverse si vedono anche nei cugini all'ingrosso dove sempre più sono previste aperture diurne o mercatini per i consumatori finali. Sempre nel Lazio c'è una forte attenzione ai mercatini rionali e ai mercati come testimonia un recente stanziamento della Regione. Sono quattro milioni di euro che devono rendere più funzionale il lavoro, sostenibile il consumo energetico ma pure trasformare i siti in luoghi sociali per le comunità. Come ha sottolineato il presidente Nicola Zingaretti: “I mercati di quartiere sono importanti per la vita sociale ed economica delle nostre comunità; sono momenti di aggregazione ma allo stesso tempo anche realtà economiche fondamentali”.