Sostenibilità ambientale e gusto dei prodotti sono due temi sempre più centrali per Todis, insegna del mondo Conad, che proprio recentemente Roma ha fatto il bilancio a venti anni dalla sua presenza sul mercato.
«Il prezzo dei prodotti è, ancora oggi, una leva molto importante, se non decisiva, nell'acquisto. Però è sempre più importante lavorare anche su altri aspetti»
Ne è convinto Pietro Fiore, responsabile ortofrutta di Todis, che ci ha raccontato i progetti in essere, a partire da quelli che riguardano la sostenibilità in generale e nel reparto ortofrutta in particolare.
«Nei nuovi negozi stiamo lavorando sul fronte del risparmio energetico, implementando illuminazioni a Led e installando pannelli solari – ha esordito -. Nel reparto ortofrutta, invece, stiamo lavorando principalmente sul fronte degli imballaggi».
La linea a marchio “Tutto sapore” viene oggi venduta in packaging solo di cartone e, nel prossimo futuro – primo trimestre del 2020 – un altro passo in questo senso dovrebbe essere compiuto introducendo, nelle insalate di IV Gamma, gli imballaggi in bioplastica. «Stiamo testando la risposta del prodotto – ha precisato Fiore -. In ogni caso l'obiettivo è sostituire tutta la nostra linea di insalate di IV Gamma con imballaggi in PLA, eliminando il PP (polipropilene)».
Un altro passo volto a rendere il reparto più green riguarda l'introduzione delle chiusure dei banchi frigo, un elemento sacrosanto se si guarda al risparmio energetico, ma controverso se si osservano le vendite. «Le barriere fanno perdere vendite – ha confermato Fiore -. Le chiusure, per lo meno di primo acchito, allontano il consumatore. Con il tempo, poi, si riavvicina, ma certamente non portano tutte le vendite che potrebbe portare un banco aperto». Che fare? «Con una comunicazione mirata al cliente abbiamo motivato l'introduzione delle barriere sui nostri banchi frigo – ha spiegato – ma le chiusure rappresentano comunque una barriera all'acquisto».
Sempre in tema di sostenibilità, in generale molto si sta facendo con l'introduzione di prodotti da agricoltura biologica. Anche Todis ha colto questa opportunità e ha inserito le linee bio sia nella IV Gamma che nella I. «Nel bio cresciamo – ha raccontato Fiore -, anche se i prodotti biologici per noi restano ancora una nicchia. In ogni caso, soprattutto sulla IV Gamma abbiamo buoni ritorni».
Gusto, risultati sorprendenti su pomodoro e uva
«Sul tema del gusto dei prodotti del reparto ortofrutta – continua Fiore – il consumatore parte da un assunto: i prodotti dell'orto sono sempre i più buoni. Per tale motivo noi sul gusto stiamo lavorando parecchio: il risultato di questo lavoro è la nostra linea “Tutto sapore”». Si tratta di una linea in cui Todis controlla la filiera dall'inizio alla fine, dal seme alla distribuzione, facendo in modo di andare incontro ai desideri del consumatore, anche sul fronte del gusto.
I risultati, come ha spiegato Fiore, ci sono: «Abbiamo registrato, soprattutto sul pomodoro, in particolare sul datterino e sul ciliegino, un notevole apprezzamento da parte del consumatore. Le performance raggiunte erano anche da noi insperate». Stesso discorso vale per l'uva, anch'essa presente in questa linea: «Con i controlli e le certificazioni riusciamo a garantire il grado brix ottimale; si tratta di un lavoro complesso e impegnativo, ma la soddisfazione c'è».
Per chiudere il cerchio, va detto che questi prodotti costano di più. Ma il cliente di Todis è disposto a spendere di più, per una maggiore qualità e più gusto? «Non si può generalizzare – continua Fiore – le tasche dei consumatori non sono tutte uguali. In ogni caso il prezzo resta una leva determinante. I nostri clienti – ha concluso – però apprezzano sempre di più il nostro reparto ortofrutta, soprattutto per la profondità di gamma. Abbiamo fatto passi da gigante sulla IV e V Gamma, un mondo che ci è letteralmente esploso tanto che, per essere un discount, abbiamo una varietà difficile da trovare anche nei supermercati. Il che significa che il nostro cliente ricerca e apprezza i prodotti pronti all'uso».