Calo del giro di affari del 2,1% nel 2012, nonostante i prodotti a marchio continuino a crescere, ma soprattutto, oltre i numeri, la consapevolezza che un modello di distribuzione, anche e soprattutto a causa dell’attuale crisi, che incide ovviamente anche sui consumi alimentari, è forse giunto al capolinea. «Se guardiamo a quello che succede oggi nella società è molto difficile immaginare che nel futuro il luogo della spesa sia uno spazio enorme». Con molta chiarezza, dunque, Tiziana Primori, direttore generale alla gestione di Coop Adriatica, una delle nove grandi cooperative che fanno parte del sistema Coop, (188 ipermercati e 153 supermercati tra Emilia-Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo) come riportano le pagine bolognesi del Corriere della Sera, sembra mandare in soffitta il modello di Ipermercato. Ma quale sarà il modello distributivo del futuro? «Non esiste un format perfetto — continua Primori —. Ma il cambio di mentalità, di aspirazione, di bisogni e di disponibilità di reddito da parte dei consumatori impone un forte rinnovamento dei punti vendita». Per ora, comunque, come affermato da Adriano Turrini, numero uno di Coop Adriatica, completato il centro commerciale di Chioggia, il piano di sviluppo degli Iper si ferma definitivamente.
19 maggio 2013
Tramonta l’era degli Iper?
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