27 novembre 2023

Trasporti e frodi, un altro caso in Romagna

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Ancora una frode nel mondo dell’autotrasporto. Questa volta protagonista è un’impresa romagnola (la guardia di finanza non ha fatto nomi) coinvolta in una bancarotta fraudolenta. Tirando le somme, il bilancio è di dieci milioni sequestrati e otto indagati (due olandesi, un argentino e cinque italiani), di cui uno latitante. 

I fatti

L’indagine, coordinata dalla Procura di Rimini, è stata battezzata Missing Trucks e nasce dallo stato di crisi dell’impresa di autotrasporto riminese.
La quale, prima di dichiarare fallimento, avrebbe preso contatto con una società olandese. A fare da tramite un consulente (oggi latitante), il quale si è poi rivelato, secondo quanto è stato dichiarato dalla guardia di finanza, “un soggetto pluripregiudicato, ricercato per l’esecuzione di quattro condanne definitive tra cui estorsione, bancarotta fraudolenta e traffico di stupefacenti, che pubblicizzava sul web fantomatici servizi volti al risanamento di imprese in grave difficoltà finanziaria, avendo premura di sollevare le governance da ogni responsabilità civile e penale”. 

La società olandese avrebbe presentato un piano di risanamento dei debiti dell’impresa romagnola ma, secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe trattato di una mossa per prendere tempo e svuotare la società di tutti i beni rimasti, tra cui la flotta dei tir. Il che, di fatto, avrebbe arrecato danno sia ai soggetti creditori, sia all’Erario. Una volta svuotata, l’impresa è stata poi ceduta a una società bresciana, anch’essa sull’orlo del fallimento e comunque coinvolta nella frode. 

A complicare la questione, la vendita dei veicoli industriali a una società di Imola che, come hanno rilevato i finanzieri, era “gestita da una parente dell’ex amministratore della fallita riminese, che poteva quindi proseguire l’attività di trasporto merci senza più debiti”. 

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