Cresce, anche in Italia, il ricorso all'intermodalità. Tuttavia, rispetto ad altri paesi, la quota di mercato del trasporto merci su ferrovia è ancora bassa: solo il 13% contro la media europea del 19-20 per cento.
L'Italia è dunque ancora decisamente lontana dai virtuosismi di Svizzera e Austria, le quali movimentano su rotaia il 35% delle loro merci. Ma qualcosa sta cambiando e a dirlo sono i numeri e i nuovi progetti che stanno prendendo avvio.
L'esempio di Conserve Italia
Tra le aziende italiane che hanno scelto l'intermodalità c'è Conserve Italia: secondo il report di sostenibilità dell'azienda, il 22% dei prodotti spediti nel 2020 ha viaggiato in treno con un sistema combinato gomma-rotaia.
“Siamo stati tra i pionieri in Italia ad adottare il trasporto via treno dei nostri succhi di frutta, conserve di pomodoro e conserve vegetali, contribuendo in tal modo a ridurre ulteriormente i viaggi di tir e automezzi su strade e autostrade – ha sottolineato il presidente Maurizio Gardini – Abbiamo cominciato a sostituire progressivamente il trasporto su gomma ormai più di venti anni fa, una decisione che abbiamo perseguito con grande determinazione, dotando l’azienda di un’adeguata struttura a livello logistico. Se nel 2010 l’incidenza del trasporto su rotaia sul totale delle merci spedite in Italia era pari all’8%, nel corso del 2020 abbiamo raggiunto quota 22 per cento. In soli dieci anni le tonnellate di pomodoro, succhi, legumi e mais dolce che spediamo in Italia sono più che raddoppiate, da 56 a 120mila”.
Considerando il solo trasporto multimodale effettuato in Italia con l’operatore Mercitalia Logistics, Conserve Italia ha movimentato via treno 114.482 tonnellate di merci, pari a 4.403 camion. A questi numeri vanno poi aggiunte le 21.386 tonnellate spedite via ferrovia in tutta Europa con altri operatori, il che porta a un totale di 135.868 tonnellate e a un risparmio certificato di CO2 di tremila tonnellate: “Siamo orgogliosi della strada intrapresa e non intendiamo fermarci – ha aggiunto Gardini – Saremmo ben felici di affidare al nostro partner molte più tonnellate di quelle che oggi consegniamo via treno. Ma il problema è che l’attuale sistema ferroviario non è in grado di movimentare più merci”.
Brennero, cresce il ricorso al combinato strada-rotaia
Buone nuove arrivano dal trasporto combinato strada-rotaia al Brennero: a fine ottobre i treni hanno caricato 158mila veicoli industriali, contro i 151mila di tutto il 2019 e i 147mila di tutto il 2020. La maggior parte di questi veicoli, ossia 135mila, ha viaggiato tra Wörgl (Austria) e Trento, mentre le restanti unità hanno viaggiato tra Wels (Austria) e Maribor (Slovenia). Secondo la società che gestisce questi trasporti, il trasferimento dalla strada alla rotaia ha ridotto le emissioni di CO2 di 20mila tonnellate.
Dall'interporto di Bologna a Rotterdam in treno
E un nuovo progetto di trasporto su rotaia è in partenza a Bologna. Il 13 dicembre 2021 dall'Interporto partirà infatti un treno della società pugliese Gts per container e semirimorchi, il quale arriverà al terminal Botlek del porto di Rotterdam. Da qui la merce potrà proseguire via mare verso Gran Bretagna e Irlanda. Nella direzione inversa – dunque Rotterdam-Bologna – la merce potrà viaggiare su treni Gts per Bari, da dove potrà continuare verso Grecia e Turchia.
Per ora il servizio avrà frequenza di tre viaggi alla settimana; nell’undicesima settimana del 2022 si intensificheranno a cinque e diventeranno sette nella ventitreesima. Secondo Gts il nuovo servizio trasferirà dalla strada alla rotaia l’equivalente di 20mila veicoli industriali l’anno.