Dal focus sul regionalismo all’ampliamento dell’assortimento dei berries, dall’introduzione di innovativi ortaggi coltivati in aeroponica e idroponica allo sviluppo della linea snack con le olive fino ad arrivare alla grande crescita della frutta secca.
Il reparto ortofrutta in mostra all’ultima edizione del Salone Carrefour di Milano è certamente molto dinamico e punta su tutti i trend del momento attraverso il massiccio sviluppo dei prodotti a marchio, ma non disdegnando, naturalmente, la presenza a scaffale dei leader di mercato a seconda delle categorie merceologiche, soprattutto quando contribuiscono a elevare il grado di innovazione.
I numeri del reparto ortofrutta
“Mediamente il reparto ortofrutta ha a disposizione dalle 25 referenze di I gamma nei formati più piccoli fino alle 180 negli ipermercati” spiega a myfruit.it Matteo Figna, senior buyer ortofrutta di Carrefour. “Se aggiungiamo anche le referenze di frutta secca e IV e V gamma si superano le 400/500. Le referenze bio sono invece circa 35″.
Regionalismo e agrumi a marchio
Il regionalismo è uno dei temi che l’insegna francese da due anni a questa parte sta sviluppando grazie ad un accordo con Coldiretti con la presenza di prodotti di tre regioni: Lombardia, Piemonte e Lazio. All’interno del brand “Il Mercato” quest’inverno debuttano gli agrumi, inizialmente saranno quelli spagnoli di Socomo, poi debutteranno quelli italiani a partire da novembre.
La sfida “Zero Plastica”
Uno spazio interessante è occupato anche da una serie di prodotti plastic-free, “Abbiamo iniziato a vendere ortofrutta senza plastica o con meno sovraimballi sia nei prodotti bio che in quelli a marchio Carrefour da circa due anni: il primo articolo sono state le zucchine per le quali abbiamo iniziato a usare la fascetta. Poi abbiano introdotto Il cartone per le mele”, continua Figna. L'obiettivo di Carrefour è quello di ridurre a breve del 90% l’uso della plastica in ortofrutta.
Uva e berries, assortimento profondo
Uno spazio importante è occupato dall’uva da tavola e dai berries. Nel primo caso in Carrefour sono presenti 15 referenze. “Stiamo puntando molto sui prodotti a marchio, scegliendo sia varietà tradizionali come la Pizzutella o l’uva Italia, ma anche introducendo varietà seedless, la cui richiesta sta crescendo molto negli ultimi anni” continua Figna.
Per quanto riguarda i berries, invece, è in atto un grande investimento da parte di Carrefour, come ci conferma questa volta Barbara Tatti, category ortofrutta. “I berries sono ormai prodotti destagionalizzati. Abbiamo lavorato molto sull’assortimento con una profondità molto varia e con formati differenti”. Ecco allora le confezioni da 500 grammi a forma di secchiello, ma anche quelle da 250 grammi, che arricchiscono un'offerta solitamente monopolizzata dal 125 grammi. “La nostra linea gourmet è stata un successo, complice anche un packaging accattivante”.
Quinta gamma e mondo snack
“Stiamo sviluppando tutto il segmento delle zuppe, dei puré e delle passate a marchio”. Insieme a Diego Cloni, senior buyer di Carrefour, ci spostiamo invece sulle novità che riguardano i prodotti di V gamma, ma anche i prodotti snack. “Da poco abbiamo sviluppato il nostro marchio nel mondo delle olive, che presidiamo con gli articoli più alto vendenti, dalla classica oliva verde al lupino e poi le olive ricettate”. Non manca un grande investimento anche sull’assortimento della frutta secca. “È un settore in grande crescita perché abbraccia la richiesta di prodotti salutistici che, indubbiamente hanno fatto da traino”.
Spazio alle start-up innovative
In alcuni punti vendita Carrefour è possibile, infine, trovare anche prodotti molto innovativi e non così facili da trovare nei reparti ortofrutta della Gdo, come quelli sviluppati in questo caso da due giovani start-up. Da una parte gli ortaggi di Agricooltur®, che propone micrortaggi, basilici e insalate prodotti in aeroponica: una volta portati a casa, aggiungendo acqua, continuano a mantenere la loro freschezza. Dall’altra parte le baby leaf, a zero pesticidi e nickel free, confezionate in simpatiche e colorate confezioni, create da Agricola Moderna: nata a Melzo, alle porte di Milano, ha sviluppato il primo impianto di vertical farming in Italia.