16 gennaio 2017

Tutti i numeri dell’ortofrutta italiana

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Consumi in crescita, cambiamento degli stili alimentari, protezionismo per l'export fuori dall'Europa. È la fotografia tracciata da Paolo Bruni, presidente del CSO Italy, per descrivere il mondo dell'ortofrutta durante l'incontro che si è tenuto a Bologna venerdì 13 gennaio dal titolo “Produzioni, consumi, nuove tendenze mercati emergenti e prospettive”.

“Non basta più solamente fare sistema, oggi – afferma Paolo Bruni – occorre una vera e propria pressione di rappresentatività dell’ortofrutta in Europa che tuteli i produttori ma anche i consumatori che potranno trarre beneficio da una politica agricola europea che difenda i consumi di ortofrutta, la sostenibilità ambientale, l’abbassamento delle emissioni di C02”.

Sul fronte dell'export Bruni ha sottolineato la necessità di “spingere l’acceleratore” sul tema dei trattati per allargare i possibili mercati di sbocco dell'ortofrutta italiana. “Prioritario privilegiare gli accordi in ambito UE e non per singolo Paese”. La Cina? “Sarà fondamentale nei prossimi anni anche per l’ortofrutta e come CSO Italy abbiamo in corso un importante progetto europeo per promuovere l’export ortofrutticolo in quel Paese”. Non bisogna, comunque, dimenticare il mercato interno, nei confronti del quale servono comunicazione e promozione dei prodotti Made in Italy. “Serve, oggi più che mai, una struttura tecnica in grado di fornire supporto operativo per tutti questi interventi e il CSO noi pensiamo sia lo strumento ideale”.

Nel 2016 i consumi in Italia di ortofrutta fanno segnare un incoraggiante segnale di crescita e ripresa: +2% da gennaio a novembre 2016 rispetto al pari periodo 2015, anche se “la crescita non compensa certamente il calo drammatico di acquisti dal 2000 al 2013 quando sono scesi da 9,5 a 7,6 milioni di tonnellate con un calo del 20%”. Gli italiani hanno acquistato 8,1 milioni di tonnellate, 4,5 milioni di di frutta e agrumi e 4,7  di verdura e ortaggi. Da sottolineare le ottime performance di prodotti “ad alto contenuto di innovazione”come radicchi, insalate, mele, fragole, nettarine e meloni.

NumeriOrtofrutta_Consumi

Sul fronte del canali di vendita la cavalcata della distribuzione moderna è inarrestabile: dal 2000 al 2015 i volumi di acquisto in Gdo sono cresciuti del 44% (nel 2015 il 60% dell'ortofrutta è stato venduto in ipermercati, supermercati e discount). Un dato al quale fa da contraltare la contrazione, invece, del dettaglio tradizionale (-49%) e, invece, la grande crescita (35%) di canali diversi come gas, farmer market ed e-commerce. Le famiglie che acquistano più ortofrutta sono i single (261 kg/anno) e i bicomponenti (193 Kg/anno pro-capite).

Ortofrutta_consumi_canalidivendita

Per quanto riguarda le esportazioni, invece, la crescita è costante con un +9% dal 2005 al 2015. “Oggi l’Italia esporta 3,8 milioni di tonnellate di ortofrutta. L’import si ferma invece a 2,9 milioni di tonnellate, peraltro segnando nei primi 9 mesi del 2016 un calo del 7% sullo stesso periodo del 2015. Questo assicura il risultato positivo della bilancia commerciale”.

ExportImportOrtofrutta

“Sul fronte produttivo – dichiara Elisa Macchi, Direttore di CSO Italy –  l’annata si prospetta senz’altro migliore della precedente sia per le pere che per il kiwi grazie ad una offerta meno consistente ed una qualità dei prodotti ottimale, ma quello che mi preme sottolineare in questo contesto di visione più complessiva del settore, è l’importanza della qualità dei dati e dell’informazione che ne deriva. Abbiamo urgente necessità, come settore, di informazioni corrette per elaborare strategie. Il CSO possiede una base documentale unica in Italia supportata dalle informazioni dei Soci. Questo patrimonio di conoscenza è strategico e fondamentale per individuare la strada della crescita e non dobbiamo disperderlo”.

Tra i relatori presenti all'incontro Paolo De Castro, Coordinatore S&D Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale Parlamento Europeo, che ha dichiarato “I prossimi mesi vedono all'ordine del giorno dell’agenda europea importanti dossier. Sul versante interno, modifiche e miglioramento mirati alla semplificazione potranno ottenersi con il regolamento omnibus e la riforma Pac post-2020. Per quanto riguarda invece il versante esterno, dopo il congelamento del TTIP, è stata data un’importante accelerata agli altri accordi commerciali. Il Ceta, l’accordo commerciale con il Canada, sarà ratificato dal parlamento europeo a febbraio ed è in dirittura d'arrivo anche l’accordo con il Giappone. Infine nei prossimi mesi si avvieranno i negoziati con l’Australia e la Nuova Zelanda. Tutti questi accordi si riferiscono a mercati importanti per gli sbocchi commerciali italiani: sta ora al nostro settore ortofrutticolo essere in grado di fare sistema per saper cogliere al meglio tutte queste opportunità”.

NumeriOrtofrutta_PresentazioneCSO

Nella foto, da sinistra: Davide Vernocchi (Presidente ACI Settore Ortofrutticolo), Simona Caselli (Assessore Agricoltura Regione Emilia-Romagna), Paolo Bruni (Presidente CSO Italy), Andrea Olivero (Vice Ministro MIPAAF), Elisa Macchi (Direttore CSO Italy), Marco Salvi (Presidente Fruitimprese)

Marco Salvi Presidente di Fruitimprese ha sostenuto: “Nonostante le numerose difficoltà l’export di ortofrutta continua a crescere e gli ultimi dati aggiornati al mese Settembre indicano un +5,8% in quantità ed un +4,5% in valore. E’ legittimo prevedere che il fatturato consuntivo del 2016 superi ampiamente il brillante risultato raggiunto nel 2015 di 4,5 miliardi di €. E’ un dato importante che non deve distogliere l’attenzione dai tanti problemi che assillano gli operatori: stagnazione dei consumi, competitività, embargo russo, instabilità politica nei paesi del bacino sud del Mediterraneo. Considerato che il mercato europeo è ormai saturo, diventa sempre più impellente allargare gli orizzonti e concentrare gli sforzi per l’apertura di nuovi mercati. Mi riferisco in particolare ai paesi del far east, dove il PIL continua a crescere in misura doppia o tripla rispetto all’Europa”.

Davide Vernocchi, Presidente ACI Settore Ortofrutticolo ha dichiarato: “Alla luce delle dinamiche internazionali che hanno visto  l’embargo russo, la Brexit, tutte le turbolenze politico-religiose che hanno coinvolto il Nord Africa e tutti i dubbi che emergono  su quella che sarà la futura politica commerciale Americana, diventa ancora più impellente il rafforzamento del ruolo della Comunità Europea considerati gli incalcolabili danni economici che il comparto ha subito negli ultimi tempi”.

“Più aggregazione produttiva e commerciale per vincere la sfida dei mercati; più ricerca e innovazione varietale; più promozione”. Per Simona Caselli Assessore emiliano-romagnolo all’agricoltura e presidente di Areflh, l’associazione delle regioni ortofrutticole europee, è questa la ricetta per sostenere il comparto ortofrutticolo.  “La ripresa dei consumi in corso e la crescita dell’export sono segnali importanti che dobbiamo valorizzare e sostenere. E’ una sfida che si gioca anche a livello europeo e che come Areflh abbiamo ben presente. Tra i temi al centro del mio mandato vi sono il rafforzamento delle organizzazioni di produttori a livello transnazionale, per aumentarne la capacità contrattuale nei confronti della grande distribuzione e la forza di penetrazione in nuovi paesi; una nuova OCM ortofrutta più dinamica e flessibile e la questione delle barriere fitosanitarie che troppo spesso agiscono come vere barriere commerciali. Sul fronte della ricerca l’Emilia-Romagna è in prima fila. Grazie ai Gruppi operativi per l’innovazione una delle novità di questa programmazione, mettiamo a disposizione nei diversi settori 50 milioni di euro per aumentare la qualità dei prodotti e delle tecniche di produzione”.

Il Vice Ministro per le Politiche Agricole Andrea Olivero ha concluso i lavori dichiarando: “I nuovi scenari, come delineati anche dalla giornata di oggi, confermano le scelte operate in questi anni per il rafforzamento delle produzioni italiane sui mercati mondiali e rilanciano l’impegno del Tavolo per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare, sostenuto con il Mise, per accompagnare le strategie di crescita dell’ortofrutta, asse portante dell’agroalimentare Made in Italy “.

Fonte news: CSO Italy

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