12 febbraio 2018

Tutti vogliono l’uva da tavola Cotton Candy

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“Non riusciamo a fronteggiare la richiesta. La domanda è cresciuta troppo, tanto che ora siamo indietro con la produzione”. Molti, probabilmente, vorrebbero avere problemi di questo tipo, come sta succedendo in questo momento a Giuseppe Liturri, terza generazione al timone dell’azienda famigliare Agricoper a Noicattaro nel sud-est barese, una delle zone più importanti in Italia per la produzione di uva da tavola.

L’oggetto del desiderio si chiama Cotton Candy, l’ormai famosa uva senza semi dal profumo di zucchero filato della quale l’azienda pugliese è unica ed esclusiva licenziataria in Italia. Un progetto, ci spiega il manager pugliese a Berlino nello stand dell'azienda a Fruit Logistica, partito da lontano, nel 2008. «Decidemmo per primi di seguire il progetto uva senza semi di un breeder americano (IFG ndr). Abbiamo sicuramente messo la fiche sul progetto giusto». Dai cinque ai sette anni di studio, tante prove sul campo prima di trovare i terreni giusti e mettere a punto un disciplinare che consentisse di portare sul mercato, nel 2014, un’uva con un livello qualitativo che potesse stupire i consumatori grazie all’incredibile potenza aromatica di questa particolare uva senza semi.

GiuseppeLiturri

Giuseppe Liturri

L’esplosione l’anno scorso, nel 2017, tanto da farla definire da Liturri un caso “virale”. «Le varietà tradizionali erano diventate una commodity, volevamo innovazione e così abbiamo intercettato questo vero e proprio fenomeno mondiale, credendo in un mercato che non c’era». Un'uva, la Cotton Candy, sicuramente premium per qualità ma anche prezzo: «Costa, in media, al consumatore, 4 euro al chilo, un prezzo importante che in alcuni mercati non è assolutamente un problema, anzi, in altri, invece, come in Italia fatica di più ad essere accettato».

CottonCandy_FruitLogistica2018_2Il 50% di quest’uva vola in Germania, ma anche le ultime degustazioni fatte in punti vendita in Austria sono state un successo, così come in Olanda. «In Italia – spiega Liturri – la leva del prezzo è più importante, ma l’interesse sta comunque crescendo». La strada dell’uva senza semi è un percorso ormai tracciato, ci spiega il manager pugliese: oggi dei 300 ettari che Agricoper ha a disposizione per la produzione di uva da tavola in generale, sommando quelli di proprietà e quelli dei conferitori, il 30% è dedicato alle varietà senza semi, con una crescita quasi inarrestabile considerando che solo l’anno scorso sono aumentate del 40%.

«La Cotton Candy vuole essere la Pink Lady dell’uva da tavola» ci dice convinto Liturri, un messaggio chiaro sul posizionamento attuale e quello futuro. Solitamente l’epoca di vendemmia è nella seconda quindicina di luglio e procede sino alla prima metà di agosto: «la commercializzazione è contestuale, sarebbe inutile conservarla per commercializzarla su un periodo più lungo». Il modo migliore per magiarla? «Leggermente ghiacciata sprigiona tutti i suoi aromi».

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