15 aprile 2020

Ue, 200 miliardi all’Italia

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Nuove aperture d'urgenza da parte della Commissione europea e prime risposte del Goiverno italiano per fare fronte all'emergenza coronavirus. Ieri la Commissione europea ha approvato un regime di aiuti a sostegno dell'economia italiana nel contesto dell'epidemia di coronavirus. Il bilancio totale della misura comunicata dalle autorità italiane può arrivare a 200 miliardi di euro. Margrethe Vestager, vicepresidente Esecutivo Ue e responsabile della Politica di concorrenza, ha dichiarato che “il sistema di garanzia italiano con un budget fino a 200 miliardi di euro consentirà garanzie pubbliche su nuovi prestiti e sul rifinanziamento di prestiti esistenti per tutte le imprese, comprese le grandi società. Insieme all'altro regime italiano per sostenere i lavoratori autonomi, le Pmi e le società a media capitalizzazione colpite dall'epidemia di coronavirus, il sistema aiuterà le aziende a coprire il capitale circolante immediato e le esigenze di investimento in questi tempi difficili. Continuiamo a lavorare a stretto contatto con gli Stati membri per garantire che le misure di sostegno nazionali possano aiutare a mitigare gli effetti dell'epidemia di coronavirus”, ha concluso.

L'Italia ha notificato alla Commissione, nell'ambito del quadro temporaneo, un regime di garanzia per il nuovo capitale circolante e i prestiti di investimento concessi dalle banche, a sostegno delle società colpite dall'epidemia di coronavirus. L'aiuto sarà concesso dalla Sace, di proprietà statale, attraverso istituti finanziari, alle società colpite dall'epidemia di coronavirus. L'obiettivo del regime è limitare i rischi associati all'emissione di prestiti a società gravemente colpite dall'impatto economico del coronavirus, aiutando le imprese a coprire il capitale circolante immediato o le esigenze di investimento, al fine di garantire il proseguimento delle loro attività.

Fondi Ue: la Commissione studia l'estensione programmi 2014-20

Ma – vista la difficoltà dei negoziati fra gli Stati membri sul bilancio Ue 2021-27 e l'attuale crisi dovuta alla pandemia di Covid-19 – la Commissione europea sta anche valutando il possibile prolungamento di uno o due anni degli attuali programmi della politica di coesione. “C'è una serie di vantaggi e svantaggi a cui stiamo guardando per essere sicuri che, se dovessimo fare una proposta, questa non renda più fragile la politica invece di rafforzarla. Ma è una discussione ancora aperta”. Così durante il forum Ansa, Nicola De Michelis, direttore della Commissione Ue e responsabile dell'iniziativa per la riprogrammazione dei fondi strutturali in risposta all'emergenza coronavirus.

Il prolungamento dei programmi 2014-20 “permetterebbe di non dovere negoziare nuovi programmi, un esercizio lungo e complesso – ha spiegato De Michelis – però avrebbe anche alcuni svantaggi: vorrebbe dire anche ritrovarsi con una politica com'è oggi, cioè con un impianto legislativo complesso che, invece, abbiamo cercato di semplificare per il prossimo periodo. Inoltre, l'attuale sistema di distribuzione delle risorse non corrisponde necessariamente ai bisogni legati a questa crisi”.

Abi, circolare a banche dopo ok Ue a Dl liquidità

Intanto, l'Associazione bancaria italiana (Abi), con lettera circolare già diffusa ieri mattina a tutti gli associati, ha comunicato alle banche che la Commissione europea ha approvato questa notte l'indispensabile autorizzazione prevista nel Decreto legge n. 23 dell'8 aprile 2020 “per rendere operative le importanti misure a sostegno della liquidità delle imprese danneggiate dall'emergenza Covid-19”.

“Vista l'estrema necessità e urgenza di darne immediata applicazione da parte delle banche, sono stati forniti, in allegato alla lettera circolare, i documenti e i comunicati stampa della Commissione europea”, ha spiegato l'associazione. La circolare è firmata dal presidente, Antonio Patuelli, dal direttore generale, Giovanni Sabatini, e dal vicedirettore generale, Gianfranco Torriero. La Commissione europea “considera le misure previste nel Decreto legge coerenti con la normativa europea sugli aiuti di Stato. E' un importante passaggio propedeutico per la piena operatività delle misure previste, soprattutto relative all'art. 1 (garanzia Sace) e art. 13 (Fondo di garanzia pmi)”.

Tajani: “Ue deve arrivare a 2.500 mld. Anche finanziamenti a fondo perduto”

“Per impedire il collasso del sistema serve immettere liquidità sul mercato. Servono mille, forse millecinquecento miliardi di euro per il 2020. Non solo prestiti o garanzie, ma anche finanziamenti a fondo perduto”. Lo afferma il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani, in un intervento pubblicato su ‘Il Giornale' nel quale propone un piano per reagire alle conseguenze economico-social, determinate dall'epidemia a Coronavirus. Tajani esorta il Consiglio europeo del 23 aprile a mostrare coraggio che “significa immettere sul mercato 500 miliardi frutto dell'acquisto da parte della Bce di titoli emessi dal fondo” e ancora “a una gigantesca politica economico-industriale, con le stesse regole della Politica agricola comune. Soldi direttamente a chi produce. Col 2% si può arrivare a 500 miliardi,da aggiungere agli altri 500″.

“Se vincessero coraggio e innovazione, come auspico, la potenza del bazooka europeo supererebbe i 2.500 miliardi complessivi per i prossimi 3-5 anni (gli Stati Uniti già hanno stanziato 2.000 miliardi). I mercati reagirebbero dando fiducia a un'Europa che vuole combattere e non cadere sotto i colpi del coronavirus”, conclude Tajani.

Agenzia Entrate, stop ritenute-Iva anche per le aziende agricole

La sospensione dei versamenti delle ritenute e dell'Iva per aprile e maggio riguardano anche tutte le imprese agricole e il terzo settore. Lo ha precisato l'Agenzia delle Entrate in una circolare sulle modalità applicative delle misure fiscali del decreto imprese. Si conferma anche che il credito d'imposta per la sanificazione degli ambienti viene esteso all'acquisto di dispositivi di protezione individuale (mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari), o altri dispositivi atti a proteggere i lavoratori dall'esposizione accidentale ad agenti biologici o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale (barriere e pannelli protettivi), comprendendosi anche i detergenti per le mani e i disinfettanti.

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