Sull’ingrosso il 2022 si era chiuso con l’annuncio della rivoluzione diurna al mercato di Firenze. Il processo si è poi bloccato a inizio 2023. In tutta Italia. L’apertura con la luce si ferma, quindi, al Car di Roma. Negli altri centri agroalimentari se ne parla spesso, soprattutto per rendere più attrattivo il lavoro alle nuove generazioni, ma non c’è accordo. Come ha sottolineato uno degli ultimi rappresentanti dei grossisti intervistati si può partire solo con l’accordo di tutti. E non solo operatori all’ingrosso ma pure clienti e fornitori. C’è da attendere.
Inflazione e cambiamenti climatici sull’ingrosso
Se non l’inflazione, ci hanno pensato i disastri naturali, frutto dei cambiamenti climatici, a far schizzare alle stelle i prezzi di frutta e verdura. Anno tragico per le ciliegie con una gran parte della produzione andata male e conseguenti prezzi sostenuti, ma non è andata bene neanche per pesche, albicocche, prugne dove ha inciso con forza l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Qui la coltura più colpita è stata la pera con una perdita dal 60 al 80% delle produzioni. Senza dimenticare il dimezzamento in alcuni areali della produzione delle castagne e le criticità su patate e cipolle. Un anno funestato da problemi climatici che si sono riversati anche sui mercati.
Un anno di Pnrr, si punta al rilancio dell’ingrosso
Per stare ai passi con i tempi di una distribuzione sempre più digitale e mirata la politica ha deciso di investire nella modernizzazione dei mercati. Un bando da 150 milioni grazie ai fondi europei del Pnrr dedicati a rendere più sostenibili ed efficienti i mercati. Le risorse non sono state sufficienti per tutti i centri che hanno presentato la domanda, il ministro Lollobrigida ha promesso risorse aggiuntive mentre alcuni enti non sono riusciti a presentare il progetto definitivo e sono usciti fuori dalla graduatoria. Per la gioia di altri. Il 2024 sarà l’anno degli appalti e della realizzazione delle prime opere.
La gran parte dei mercati, vista la scossa dei rincari degli ultimi due anni, punta sulla posa di impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Uno strumento per raggiungere l’autosufficienza energetica o comunque per la riduzione della bolletta. Si punta anche alla riduzione degli sprechi con la lavorazione e trasformazione dell’invenduto e alla produzione di energia dagli scarti.
Investimenti sui mercati
Alcuni piccoli mercati hanno chiuso, ricordiamo il caso di Novara, e altri, come a Napoli, vedono gli operatori in forte crisi per la difficoltà a pagare i canoni. Senza dimenticare una sentenza sul tema che ha fatto discutere. Eppure c’è chi investe, oltre le risorse ottenute con il Pnrr. In Emilia-Romagna c’è il supporto della Regione per i quattro mercati regionali sul fronte export mentre a Milano nel 2024 si prevede l’inaugurazione di un importante piattaforma logistica di Foody 2025. C’è vita e futuro anche per l’ingrosso.