Un Castasto nazionale dei radicchi. È la richiesta che il nuovo “Comitato di prodotto Radicchio”, organismo che fa capo all'Organizzazione interprofessionale “Ortofrutta Italia” proporrà al Mipaaf “da far valere erga omnes su tutto il territorio nazionale (o almeno per la regione Veneto)” si legge sul sito dell’Organizzazione Produttori Ortofrutticoli Veneto. L’organismo, coordinato da Cesare Bellò e che si è appena insediato, si è infatti impegnato in una serie di proposte per rafforzare il ruolo di questo importante e pregiato ortaggio sul mercato nazionale e internazionale.
Come spiega lo stesso Cesare Ballò: ““chiediamo l’obbligo da parte dei produttori di radicchi e dei loro C.A.A. di indicare i radicchi che coltivano, specificando le diverse tipologie, con una particolare attenzione alle produzioni a Indicazione geografica protetta (IGP). Pur consapevoli dell’attuale momento di transizione in cui il Governo italiano deve ancora decretare sul recepimento dell’OCM unica per quel che riguarda le O.I., e quindi con le modalità e le tempistiche ancora da definire, con le nostre proposte vogliamo iniziare un percorso che ci auguriamo ci possa consentire, in un futuro non troppo lontano, di programmare le produzioni, di promuovere e incentivare la qualità, di gestire coerentemente la commercializzazione evitando la volatilità nelle quotazioni”.
In sintonia anche Pino Iasella, category manager Area Ortaggi di Coop Italia, secondo il quale il catasto rappresenta un’opportunità per fare piazza pulita degli operatori che lavorano fuori dalle regole. Hanno partecipato alla riunione del Comitato di prodotto “radicchi” Cesare Bellò (coordinatore, in rappresentanza di Unaproa), Francesco Brunello (Fedagri – Confcooperative), Luca Chinaglia (Italia Ortofrutta), Valter Feltrin (Coldiretti), Pino Iasella (ANCC–COOP), Cristiana Furiani (Fruitimprese), Denis Susanna (C.I.A) e Lucio Torresan (Confagricoltura). Invitati e presenti anche Nazario Battelli (Presidente dell’O.I.), Giuseppe Boscolo “Palo” (Presidente del Consorzio di Tutela Radicchio di Chioggia IGP) e Simone Natali (segretario).
La riunione è stata anche l’occasione per analizzare i positivi dati sull’andamento degli acquisti dei radicchi negli ultimi cinque anni, certificato anche dalle ultime analisi di Ismea e del CSO di Ferrara. “Il futuro è promettente, purché si riesca a programmare la produzione, si lavori nel segno della qualità e si prevengano i rischi di eccessiva volatilità dei prezzi, provocati da comportamenti speculativi, sempre pronti a imporsi in situazioni di difficoltà”
Fonte news: OPO Veneto