Che la drammatica vicenda legata alla cosiddetta “Terra dei fuochi”, vale a dire quell’area della Campania che si trova tra l’alto napoletano e il basso casertano (Qualiano, Giugliano in Campania, Orta di Atella, Caivano, Acerra, Nola, Marcianise, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore, Mondragone, Castelvolturno e Melito di Napoli.), potesse avere ripercussioni su tutto il sistema agroalimentare campano era, probabilmente, ampiamente prevedibile. E così Unaproa e Italia Ortofrutta, che insieme associano complessivamente 24 organizzazioni di produttori (OP), attraverso i rispettivi presidenti, Ambrogio De Ponti e Ibrahim Saadeh, hanno emesso un nota nella quale intendono difendere le produzioni campane dai danni subiti a seguito dell’allarme conseguente alla possibile contaminazione delle produzioni agricole, e quindi ortofrutticole.
«I prodotti ortofrutticoli delle nostre Organizzazioni dei Produttori sono salubri e sicuri. Lo attestano le analisi e le certificazioni che da anni vengono rilasciate a favore delle OP, nel rispetto delle normative vigenti». Le due organizzazioni chiedono espressamente di avere fiducia sulle produzioni delle OP che rappresentano «perché c’è un impegno quotidiano per garantire qualità e salubrità sia per il prodotto destinato al consumo allo stato fresco sia per il prodotto che viene avviato alla trasformazione industriale. Peraltro le zone incriminate non hanno nulla a che vedere con la produzione dei nostri associati. Vogliamo per primi che si faccia massima chiarezza perché siamo e vogliamo rimanere estranei a certi fenomeni che non hanno nulla a che fare con il nostro lavoro».