"L’uva senza semi tutta italiana è una storia esemplare di innovazione, che vede insieme, pubblico e privato: la ricerca del Crea insieme al Consorzio Nuvaut, a beneficio di produttori e consumatori. Si tratta di un prodotto che prima si poteva trovare solo in varietà straniere e che ha saputo coniugare le esigenze del consumatore contemporaneo con la qualità di sempre, tutelando al tempo stesso il reddito di chi la produce" .
Così il presidente del Crea, Andrea Rocchi, in visita alla sede del Crea Viticoltura ed enologia di Turi (Bari) dove, oltre a vedere i vigneti dell’azienda sperimentale, ha potuto assaggiare direttamente dalle viti l’uva apirena della innovativa varietà Maula, realizzata nell’ambito del programma di miglioramento genetico in corso al Centro di Turi e reso possibile da un’intesa decennale pubblico/privato tra il Crea e il Consorzio Nuvaut (Nuove varietà uve da tavola), costituito da 23 aziende del territorio pugliese.
Un accordo che ha permesso di testare direttamente nelle aziende dei soci 36 varietà di uve italiane al 100% e apirene, in grado di resistere alla scarsità idrica e agli stress biologici, con una lunga shelf life, così da poter essere esportate anche in nazioni molto lontane.
La peculiarità del senza semi, è molto gradita all’estero e in grande crescita anche in Italia. Tra le varietà testate, Maula ha suscitato sin da subito un elevato interesse per la particolare precocità di maturazione, la buona qualità e la prolungata shelf life.
Infatti, nel 2024 la varietà è stata raccolta a partire dal 13 giugno, condizione non usuale per le uve pugliesi, che solitamente si iniziano a raccogliere a fine giugno.
Infine, il presidente Rocchi ha incontrato il presidente del Consorzio Nuvaut, Giacomo Suglia, che ha presentato con estrema soddisfazione la varietà Maula, raccolta e confezionata al Consorzio e pronta per l’esportazione.
Fonte: Crea