Questa 2020 è la campagna perfetta per l'uva da tavola, e nessuno può permettersi di sprecarla muovendosi in modo disorganizzato (o avventato) sul mercato. Nicola Giuliano, imprenditore alla guida della Op Giuliano Puglia Fruit di Turi (Bari), racconta a myfruit.it di standard qualitativi elevati, di raccolte anticipate e di prezzi strozzati.
“In produzione abbiamo uva bellissima – dice Nicola Giuliano – I livelli qualitativi delle varietà prossime alla raccolta sono molto elevati, sia per le uve con seme, sia per quelle senza semi. Dalla Vittoria alla Sugraone, dalla Arra30 alla Timson, dalla Ivory alla Sweet celebration, stiamo vivendo una delle più belle campagne degli ultimi 20 anni, grazie soprattutto allo straordinario periodo della fioritura”.
Mercato vivace per l'uva di qualità
Sulle piante c'è il 20-30% in meno di grappoli, ma “con il 70-80% che c'è fatichiamo, perché non c'è abbastanza uva matura in campagna”, spiega l'imprenditore pugliese che aggiunge: “Il mercato dell'uva buona è molto attivo. Il problema è la tentazione di raccogliere e non aspettare la piena maturazione. Le ditte che fanno uve premium, come la nostra, hanno difficoltà perché c'è carenza di uve gialle e dolci rispetto domanda. Viceversa, il mercato dell'uva verde dove non si rispettano le tempistiche sta letteralmente regalando, e senza alcuna logica, il prodotto. Penso soprattutto ai mercati più popolari quali Polonia, Paesi dell'Est e discount di Germania e Nord Europa).
Promozioni intelligenti
Dal 29 luglio all'1 agosto, Conad Percorso qualità inizia la promozione dell'uva Vittoria a 1,99 euro il chilo. “La bella uva gialla e dolce andrà a competere con supermercati e insegne che, nel frattempo, venderanno alla metà senza garanzie di qualità – prosegue Giuliano – E un'altra campagna con la stessa linea strategica è pianificata con Coop per la prima settimana di settembre. Uva di qualità al prezzo giusto. Sperando che i consumatori comprendano la differenza e i produttori la lezione. Vale a dire, che non tutte le insegne ci strozzano”.
All'estero la situazione è simile. “La fascia di clienti che riconosce le uve gialle e buone acquista a prezzi adeguati, come in Italia. Ma bisogna resistere alla tentazione di caricare per forza a prezzi stracciati in un'annata come questa, con l'uva bella e sana e il clima ideale. Che fretta c'è di svendere? – si chiede Giuliano – Non solo. Questa primavera abbiamo perso una gara di un discount estero per la fornitura di cestini da mezzo chilo di uva senza semi a meno di un euro. Perché va bene la legge di mercato, ma non si può volontariamente vendere sotto i costi di produzione”.
Anche l'effetto Covid si fa sentire. Le città d'arte consumano poco, le località di mare sono a consumi ridotti. “Quest'uva bellissima e il meteo ci permettono di avere fiducia sulla tenuta della frutta, vale la pena non sprecarla e regalarla a un mercato che, insieme, potremmo gestire meglio“.
Già, insieme. Chi scrive sta proprio pensando al pericolo disgregazione per il comparto che – oltre alla commissione tecnica di Frutimprese e all'Apeo – si ritrova un comitato di prodotto nell'Interprofessione e una neonata commissione uva da tavola.