29 giugno 2012

L’uva estera? Con quella italiana non c’è competizione diretta

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Nati alla fine dell’800, la tradizione e l’esperienza nel settore ortofrutticolo sono una delle cifre distintive di T18 e di AgroT18, l’azienda del gruppo con sede a Grugliasco, in provincia di Torino. Molte le varietà di frutta e verdura commercializzata, come ci spiega Massimo Longo, amministratore delegato: “Con l’ausilio di una fitta rete logistica siamo in grado di garantire forniture qualitativamente e quantitativamente costanti su una vasta gamma di referenze”. Pomodoro, finocchio, carota, peperoni, zucchine, asparagi, sedani, melanzane e tra la frutta, pesche, meloni fragole, frutti esotici e uva da tavola, oggetto del nostro approfondimento: “Le principali zone di produzione in Italia sono la Sicilia e la Puglia a cominciare da fine giugno fino a quasi tutto novembre”. Il prodotto estero fa concorrenza sul nostro territorio?: “ Arriva principalmente da Spagna, Cile, Sud Africa e in generale dalle aree magrebine, ma non si può parlare di concorrenza al prodotto italiano poiché sono produzioni in “contro-stagione”, ovvero presenti sui nostri mercati quando le nostre raccolte sono già terminate. Soltanto la Spagna, con le uve tardive e “conservate” come l’Aledo, si sovrappone per il mese di dicembre alle produzioni tardive nazionali”.

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