Alta qualità ma bassa produzione per ettaro, prezzi non soddisfacenti al momento ma c'è comunque un cauto ottimismo per i prossimi due mesi. Gino Peviani, a capo dell'omonimo e famoso gruppo che si occupa di produzione ed import/export di frutta, fotografa così in questo momento la stagione dell'uva da tavola italiana, in pieno svolgimento con raccolta e vendita.
«Siccità e caldo estremo hanno influito sulla produzione – spiega Peviani -, la prima fase della stagione, luglio e agosto, è stata caratterizzata da una qualità decisamente alta con ottimi valori zuccherini, bassa acidità, uva croccante e di buon colore. Ciò si può dire sia per l'uva con semi che per quella seedless».
La nota dolente, invece, prosegue Peviani, «è rappresentata dalla bassa produzione per ettaro che tutte le varietà hanno espresso: purtroppo la concomitanza sul mercato internazionale di uva proveniente dall'Europa e da Paesi extraeuropei, unita alla forte concorrenza della frutta a nocciolo venduta a basso prezzo, hanno provocato quotazioni non sufficientemente remunerative per il prodotto».
Più promettente la seconda fase della campagna, che inizia a settembre «poiché le produzioni ettaro continueranno a essere contenute ma ci sono le condizioni qualitative e appunto quantitative affinché vengano valorizzate».
Tra le uve bianche con seme spicca la varietà Italia, fra le uve seedless bianche ad oggi si distinguono Sophia e Timpson, fra le rosse Crimson, Magenta, Allison e Scarlotta mentre tra le nere, secondo Peviani, Midnight Beauty ha un'ottima qualità. «Le nuove varietà sono molte e alcune decisamente promettenti, ma vanno ben valutate prima di fare produzioni massive: la speranza – conclude Peviani – è che anche in Italia si riesca a creare qualche buona varietà, visto che al momento la ricerca varietale di successo avviene solo fuori dai nostri confini».