22 settembre 2015

Uva da tavola Viviana. Buon avvio nella Gdo e nei mercati ortofrutticoli

95

Si erano presentati nel maggio scorso (vedi qui) nei padiglioni di Fiera Milano durante la prima edizione di Fruit Innovation ed ora erano attesi alla prova più importante: la commercializzazione. Parliamo del progetto “Viviana, l’uva italiana”, il marchio promosso da Italia Ortofrutta – Unione Nazionale che riunisce 12 organizzazioni (A.Bio.Med, Agricola Hortoitalia, Agritalia, Apoc Salerno, Assofruit Italia, Eredi Pietro Di Donna, Frutta più, Pugliaviva, Ecofarm, Consorzio Fonteverde, Opi Sicula, Tarulli) produttive che si trovano in Puglia, Sicilia e Basilicata, storiche aree ad alta vocazionalità per la coltivazione di uva da tavola.

“Gli obiettivi fissati a inizio campagna sono stati centrati” annuncia ora in una nota Itala Ortofrutta. “L’uva che attualmente si trova in molti supermercati d’Italia ha mantenuto un livello qualitativo adeguato e corrispondente agli accordi sottoscritti da tutte le organizzazioni produttive, che continuano a collaborare proficuamente per garantire non solo l’alto livello di un prodotto made in Italy, ma anche un continuo approvvigionamento a scaffale, dato fondamentale per la GDO e reso possibile dalla struttura vincente del progetto Viviana”.

L’interesse da parte della Gdo c’è stato, tanto che l’uva da tavola firmata Viviana in questo momento si trova nei punti vendita di regioni come Veneto, Marche, Abruzzo, Umbria, Puglia, e a breve verrà distribuita anche in Lazio, Lombardia e Piemonte. In questo canale si sta rivelando fondamentale il materiale di comunicazione a disposizione dei consumatori con cassette personalizzate, folder con dati su coltivazione, qualità e reperibilità della varietà di uva scelta, ciondolino targato ‘Viviana’ con logo del produttore su ogni grappolo e ancora totem personalizzati, rotair e calpestabili.

I mercati ortofrutticoli che in questo momento vendono Uva Viviana invce sono quelli di Torino, Milano, Bologna, Verona, Padova, Treviso e Udine. Anche alcuni mercati esteri hanno sposato il progetto, come ad esempio Svizzera e Svezia, ma sono in via di definizione accordi con distributori presenti anche in Inghilterra e Francia. L’obiettivo per l’export è che la quota commercializzata oltre i confini nazionali copra il 20/25% sul totale del fatturato.

Infine, uno sguardo ai prezzi di commercializzazione: in questo momento Viviana’ si attesta mediamente intorno a 1,60 €/kg per quanto riguarda l’uva Italia, 1,40 €/kg per le rosse con seme e 2 €/kg per le senza semi. Infine l’operazione denominata “Chicchi Vispi”: l’uva, infatti, che pur di ottima qualità e di colore giallo non riesce a rispettare gli standard di ‘Viviana’ (per esempio in termini di ridotta pezzatura) viene proposta attraverso questo marchio che incide sul totale del fatturato per il 10/15 %. “Un’alternativa perfetta per le catene distributive che vogliono offrire un prodotto di livello ma senza rinunciare alla possibilità di un prezzo competitivo” dichiara Italia Ortofrutta.

“L’avvio della campagna di ‘Viviana’ non può che trovarci pienamente soddisfatti – commenta Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta – Unione Nazionale -. Dopo tutti gli sforzi fatti durante l’avvio del progetto, sta finalmente crescendo la consapevolezza che è concretamente possibile – nonché proficuo in termini commerciali – creare valore insieme, unendosi sotto un unico marchio capace di valorizzare i plus di tutti i protagonisti del progetto. Solo in questo modo è possibile raggiungere degli obiettivi di mercato che le op prese singolarmente non avrebbero potuto conseguire. Insieme si può, e soprattutto si deve”.

Potrebbe interessarti anche