19 aprile 2023

Uva Igp: stato di crisi per costi proibitivi

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Stato di crisi eccezionale per l'uva da tavola Igp  di Canicattì (Agrigento) e Mazzarrone (Catania). L'iniziativa è della Regione Sicilia con un provvedimento della giunta su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Luca Sammartino. Una decisione politica frutto del lavoro dal basso portato avanti da produttori, associazioni, sindaci, consigli comunali e tanti altri soggetti che visti gli esiti negativi dell'ultima campagna, ma la tendenza è pluriennale, hanno fatto fronte comune. Raggiunto il primo obiettivo. Ma la Regione e tutta la filiera oltre all'intervento di soccorso puntano su un programma di qualificazione e orientamento al mercato dell'uva da tavola.

Impennata dei costi di produzione

Anche per l'uva da tavola è necessario far ricorso al neologismo di policrisi, adottato anche in lingua inglese, per indicare le problematiche economiche, climatiche e politiche che si sovrappongo, accumulano e amplificano l’una con l’altra. Anche questa filiera ha fatto i conti con gli effetti della geopolitica da guerra, i cambiamenti climatici e i fenomeni economici che hanno determinato l'aumento dei prezzi dei fattori produttivi a iniziare dalla spesa energetica. L'impennata dei costi di produzione è stata pari a 0,60 euro il kg  contro un prezzo medio di vendita di 0,20-0,30 euro. Una perdita secca, stimata in 200 milioni di euro. Senza dimenticare la sempre più forte concorrenza internazionale in particolare dai produttori di uva senza semi.

Gli effetti del clima, l'analisi di Raniolo del consorzio di Mazzarrone

Uno degli elementi principali dell'attuale stato di crisi è causato dalle conseguenze del cambiamento climatico, lo sottolinea Gianni Raniolo, presidente del Consorzio di tutela dell' uva da tavola di Mazzarrone Igp: “Negli ultimi anni abbiamo sofferto le conseguenze del cambiamento climatico. Nel mese di giugno si registrano temperature fino a 45 gradi che hanno determinato un cambiamento dell'uva, prima si raccoglieva un prodotto bello, turgido, dolce e resistente, oggi è un po' molle e con meno resistenza nei banchi. Un minore livello di qualità che ha influito sulle dinamiche commerciali, in particolare sulle uve tardive dove il produttore non ha creato reddito ma debito”.

Gianni Raniolo presidente del Consorzio di tutela dell' uva da tavola di Mazzarrone Igp

Gli interventi necessari? “Mi concentrerei – sottolinea il presidente Raniolo – sui prestiti agrari, dilazionare la restituzione per creare liquidità. Ci vuole l'aiuto dello Stato che sottoscriva un accordo con le banche per rivitalizzare l'economia. Un altro intervento che ritengo necessario è stabilire un prezzo minimo per il prodotto di scarto e per quell'uva che non può arrivare sul mercato e viene lavorata nelle cantine o dalle multinazionali per lo zucchero. Con l'obiettivo di ripagare le spese di produzione dell'imprenditore“.
Sul versante produttori le idee sono chiare: “Puntare sui vigneti più giovani, su varietà resistenti e senza semi“.

Granata di Fedagricoltura da Canicattì: “Provvedimento importante”

Per capire l'importanza della delibera regionale Giancarlo Granata, presidente provinciale di Fedagricoltura, offre a myfruit.it i numeri del comprensorio di Canicattì: “Parliamo di  22mila ettari  di superficie coltivata che confermano l'importanza di questo provvedimento. Sono 25 i comuni delle province di  Agrigento e Caltanissetta che vedono riconosciuto il marchio Igp e qui si genera un indotto importantissimo con  6 milioni di quintali   di prodotto e ben 2 milioni di giornate di lavoro”.

Giancarlo Granata, presidente provinciale di Federagricoltura

Una ricchezza economica, sociale e culturale tutta da tutelare come sottolinea Granata: “Lo stato di crisi è un traguardo, ma poi si dia esecuzione a tutti  i provvedimenti. Ad iniziare dall'aiuto straordinario diretto al produttore“. Un ristoro per chi ha dovuto destinare  “l'uva al decadimento o all' ammasso  in cantina“. Ma non basta e si deve puntare “alle agevolazioni previdenziali con l'esonero  parziale del pagamento dei contributi, la proroga delle scadenze delle rate delle operazioni di credito agrario di esercizio e di miglioramento”. Una serie di misure per dare ossigeno ai produttori e rilanciare l'economia dell'uva da tavola.

Il presidente sottolinea la soddisfazione: “Si tratta di una novità importante che ora  va declinata in provvedimenti concreti. Un risultato frutto dell' impegno e del lavoro portato avanti da tanti. Si sono mobilitati i consigli comunali, si sono organizzati incontri istituzionali, il  tavolo sull'ortofrutta a Vittoria con l'amico Giuseppe Zarba e poi siamo stati al ministero dell'Agricoltura. Tutti hanno fatto la loro parte, un impegno complessivo dimostrato dai fatti”.

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