17 ottobre 2016

Uva da Tavola del Monviso. Al via la raccolta

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Manca poco per vedere in commercio anche quest’anno l’uva da tavola senza semi coltivata alle pendici del Monviso. Siamo nella zona pedemontana del saluzzese in provincia di Cuneo in Piemonte. I primi vigneti di uva da tavola della cooperativa Monvisofruit sono nati qui, da Revello a Piasco, passando per Saluzzo, Falicetto, Lagnasco e Costigliole. Una sfida nata nel 2013 quando un gruppo di aziende locali ha deciso di unirsi in cooperativa per affrontare un nuovo mercato, quello dell’uva da tavola senza semi, dopo l’abbandono progressivo delle colture dei kiwi – a causa della batteriosi – e delle pesche. “Un passaggio obbligato” ci dice Mauro Barbero, socio della Monvisofruit.

uvadatavolamonviso_crimson“I soci della cooperativa coltivano uva senza semi per il 99% circa della varietà Crimson – continua Barbero – . Stiamo facendo delle prove con varietà a bacca bianca ma non siamo ancora completamente soddisfatti. Il punto è che noi vogliamo fare un prodotto di élite come con la Crimson”. E sino ad ora pare ci siano riusciti i coltivatori della Monvisofruit: l’escursione termica tra il giorno e la notte, nonché le peculiari caratteristiche pedoclimatiche qui presenti, consentono di ottenere un prodotto originale e di qualità superiore alla media: “riusciamo ad avere un colore degli acini da rosso vinaccia a nero quando lo standard invece è rosato. In più otteniamo acini molto croccanti, succosi e duri”.

Quest’anno la stima produttiva complessiva è di circa 2500 quintali e lo stacco dei primi grappoli è previsto questa settimana “e continuerà per circa tre settimane. Questa è una delle migliori annate per l’uva da tavola da noi, la qualità è ottima, gli acini sono grandi e hanno un ottimo colore”. Destinazione? “Soprattutto la grande distribuzione organizzata estera dei paesi del Nord Europa, anche se stiamo mandando dei campioni di prova in Italia”. L’uva viene confezionata in campo: “il nostro imballaggo è un plateau da 30X40 da 4,5 kg in busta monograppolo. Possiamo fare anche cestini da 500 grammi e il padellone da 9 kg”.

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