10 febbraio 2020

Valorizzazione di pere, pesche e nettarine Igp, quando il Psr dà una (grossa) mano

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Le produzioni Dop e Igp possono essere valorizzate in modo efficace tramite i Programmi di sviluppo rurale (Psr). Da questo assunto – giovedì scorso allo spazio “Italy – The Beauty of Quality” di Fruit Logistica – hanno preso forma i ragionamenti dei due presidenti dei Consorzi di tutela, Paolo Pari e Pier Giorgio Lenzarini e del capo servizio Produzioni della Regione Emilia-Romagna, Mario Montanari, con Paolo Bruni, presidente di Cso Italy (braccio operativo dei consorzi di tutela).

Malgrado l’annata molto complicata, le due produzioni di eccellenza hanno incassato incrementi di consumo anche grazie -appunto – ai programmi previsti dai fondi di finanziamento nell’ambito del Psr. Fondi che nel 2019 sono stati pari a 6 milioni di euro. “Quando sono stati introdotti rappresentavano una novità assoluta – ha detto Mario Montanari – e, vista l’esperienza positiva, saranno riconfermati anche nel prossimo Psr”.

Disciplinare pesche e nettarine verso l’apertura a nuove varietà

“Oggi sono 500 gli ettari destinati alla produzione di Igp, per diecimila ton di prodotto, ma la nostra speranza è di potere crescere con l'aggiornamento del disciplinare con nuove cultivar che, oltre a essere più apprezzate dai consumatori, garantiscono una maggior sostenibilità a livello ambientale e di sicurezza, grazie alla maggiore resistenza” ha spiegato Paolo Pari.

Una procedura già avviata e in corso di validazione che, secondo quanto dichiarato da Montanari, potrebbe chiudersi positivamente a stretto giro: “L’impegno della Regione – ha chiarito il dirigente – è attivare tutte le azioni per rendere il più veloce possibile il rinnovo del disciplinare e continuare a sostenere una produzione tipicamente regionale, che possa fare da traino a tutte le altre. L’elaborazione di questo aggiornamento, già inviato al ministero, prevede tempistiche e procedimenti precisi. Siamo fiduciosi della buona riuscita grazie all’ottima credibilità internazionale di cui godono i prodotti della nostra Regione”.

Un frutto social

“In un solo anno i nostri account social (Facebook e Instagram) hanno raggiunto 900mila contatti diventando di diritto un efficace strumento per comunicare la forza del legame prodotto-territorio. Un successo che sotto il profilo commerciale si è tradotto nel doppio dei volumi venduti rispetto alla campagna precedente”, ha aggiunto Pari.

Insieme alle attività social è stata pianificata una campagna pubblicitaria su testate femminili e sui quotidiani, ma sono stati particolarmente apprezzati gli eventi di presentazione e degustazione realizzati in Emilia Romagna e Veneto all’interno di alcune insegne distributive.

Pere Igp, l’Abate apre la strada della distinguibilità

“Nonostante l'innalzamento dei prezzi dovuto all’offerta dimezzata di frutti nelle province di Ferrara, Modena e Bologna, la richiesta di pere Igp si è mantenuta simile agli anni precedenti. Un chiaro segnale della forte fidelizzazione dei nostri consumatori, da sostenere e stimolare”, ha commentato Pier Giorgio Lenzarini.
E, se in ambito internazionale i paesi competitor hanno rubato spazio di mercato al prodotto italiano, l’unica possibilità per il prodotto italiano, Abate in testa, è “continuare a lavorare sulla valorizzazione e sulla distintività dell’Igp”.
Parola del presidente di Futurpera, Stefano Calderoni.

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