24 febbraio 2020

Verdure, tra surplus di offerta e sindrome coronavirus

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Effetti del clima e fobia coronavirus: l'ortofrutta, in debito di ossigeno a causa delle temperature miti che hanno indotto la sovrapposizione dei raccolti, da ieri è tra i prodotti più acquistati a causa dell'allarme coronavirus. Infatti, se i prezzi dei vegetali freschi sono stati stimati (da Coldiretti su dati Istat) in calo del 3,1% rispetto a 12 mesi fa proprio per la maturazione contemporanea delle colture, da sabato nelle regioni interessate dal covid-19 gli scaffali dei freschi sono stati letteralmente presi d'assalto.

“Stimiamo un calo dei prezzi superiore al 3%, determinato soprattutto dalle alte temperature e della siccità”, conferma Nuccia Alboni,  responsabile marketing dell'azienda siciliana Orto Natura, alias la Signora Melanzana.

“I nostri prezzi di vendita di finocchi e cavolfiori sono circa la metà dell'anno scorso, stesso periodo – dichiara Rosangela Appio responsabile commerciale della Op Primo Sole di Montescaglioso (Matera) -. E, ovviamente, siamo molto preoccupati per gli effetti del coronavirus sui mercati”.

Calo dei prezzi confermato anche da Massimiliano Ceccarini, general manager dell'azienda Sipo di Bellaria-Igea Marina (Rimini), che dice: “C'è troppa offerta e, soprattutto, c'è prodotto che doveva maturare più avanti. Parliamo di indivie, scarola e riccia, porri, cavoli in generale. E, se l'allarme dovuto al coronavirus dovesse protrarsi, potrebbe avere conseguenze anche sui prezzi”.

Anche per Cristiana Dipilato, responsabile assicurazione qualità della Di Pilato Giovanni & figli, il rischio è che nel prossimo futuro si possa verificare minore disponibilità di verdure: “Nel Lazio, per esempio, abbiamo un’elevata offerta della zucchine, arrivata in maniera del tutto inaspettata a causa dell’imprevisto aumento delle temperature. E in Sardegna abbiamo molto carciofo spinoso. Il surplus dell’offerta comporta un calo dei prezzi e, molto probabilmente, significherà anche mancanza di prodotto agli inizi della primavera. Gli acquisti di frutta e verdura tra ieri e oggi (sabato e domenica per chi legge, ndr) sono aumentati, ma la gente si preoccupa di fare scorte soprattutto di alimenti a lunga conservazione. Non credo che questo porterà a un incremento dei prezzi per i freschi. Bisognerà, però, vedere gli sviluppi delle prossime settimane”.

Ultima riflessione:  se la corsa all'approvvigionamento alimentare può sostenere le vendite interne di ortofrutta, chi si occupa di export guarda già con preoccupazione alle reazioni di Paesi come la Germania e la Francia.

 

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