«La popolazione in Europa è stagnante e quindi anche i consumi sono in costante calo. Nei prossimi 10 anni, quindi, i mercati europei ci daranno poche opportunità di crescita». Gerhard Dichangs, direttore di Vog, guarda al futuro dalle sale dell’Hotel Laurin di Bolzano durante la conferenza stampa organizzata per festeggiare i 70 del consorzio melicolo altoatesino. Dove puntare, quindi, nei prossimi anni? «Ci sono solo due macro aree che in questo momento crescono. il continente africano e il Sud-est Asiatico». Due zone dove la popolazione cresce e con essa anche i consumi.
Non sarà comunque né semplice, né tanto meno immediato, lo sbarco delle mele altoatesine firmate Vog in in queste due nuove grandi aree. «Abbiamo bisogno di varietà specifiche che assecondino i gusti dei consumatori di questi nuovi mercati» sottolinea, infatti, Dichangs. Per quanto riguarda un’area enorme come quella rappresentata dall’Africa, dopo aver consolidato le esportazioni nel Nord di questo continente, servono ora nuove mele per nuovi consumatori. Stesso discorso per il Sud-est asiatico. «In questo caso sicuramente sappiamo che vogliono mele dolci. Noi abbiamo le Fuji, ma ne arriveranno altre più facili da produrre».
Nel continente africano in questo momento il Sudafrica esporta e vende soprattutto mele Golden, ma Dichangs non pensa che sarà questa storica e classica varietà la mela sulla quale bisognerà puntare. «Sono deboli come shelf-life e in quest’area non c’è la catena del freddo. Dovremo quindi trovare nuove varietà che riescano ad andare incontro anche a questi problemi». Una nuova sfida dunque, che apre nuovi scenari non solo per Vog, ma anche per tutto il comparto melicolo di questa importante area produttiva italiana.