La produzione di mele dovrebbe crescere del 5,5% rispetto al 2024, mentre il raccolto di pere dovrebbe diminuire del 3,3 per cento. Sono le previsioni annuali presentate dalla World apple and pear association (Wapa) in relazione al raccolto dell'emisfero australe per la prossima stagione e basate sui dati di Argentina, Australia, Brasile, Cile, Nuova Zelanda e Sudafrica.
Il punto sulle mele: crescita del 5,5%
Per le mele le previsioni del raccolto dell'emisfero australe per il 2025 suggeriscono un aumento del 5,5% per un totale di 4 milioni e 746.639 tonnellate rispetto allo scorso anno (erano 4 milioni e 499.328).
Si prevede che il Sudafrica manterrà il suo primato come maggiore produttore con un milione e 474.767 tonnellate (+3,4 dal 2024), seguito da Brasile (950mila tonnellate, + 14,2%), Cile (920mila tonnellate, +0,7%), Nuova Zelanda (544.949 tonnellate, +5,6%), Argentina (537mila, +5,8%) e Australia (319.923, +5,5%).
Con un milione e 564.499 tonnellate la Gala è di gran lunga la varietà più popolare, con un volume in crescita del 6,8% dal 2024, sebbene del 2,3% in meno rispetto alla media dei tre anni precedenti. Anche le esportazioni dovrebbero aumentare (+5,3%) per raggiungere un milione e 653.976 tonnellate. Si prevede che Sudafrica (+5,5%) e Cile (+1%), i due maggiori esportatori, aumenteranno entrambi i loro volumi di esportazione, raggiungendo rispettivamente 641.488 e 507mila tonnellate. Le esportazioni dalla Nuova Zelanda dovrebbero crescere del 9,7% (376.106 tonnellate in totale), con crescenti quantità di esportazione previste anche per Argentina (90mila tonnellate, +8,2%) e Brasile (36.547, +14,6%).
Pere sottotono: perdono il 3,3%
Diverso lo scenario per le pere. I coltivatori dell'emisfero australe prevedono un leggero calo del raccolto (-3,3%), portando il totale a un milione 446.970 tonnellate. L'Argentina (616mila), il maggiore paese produttore, dovrebbe ridurre i suoi volumi del 10,9 per cento. Si prevede, al contempo, che Sudafrica (551.642 tonnellate), Cile (208.025) e Australia (62.467) aumentino la loro produzione rispettivamente del 2,9, del 3 e 4,2 per cento.
La Triumph di Packham rimane la varietà più prodotta (601.322 tonnellate nonostante un calo del 2,7% rispetto al 2024), seguita dalle pere Bon-Chrétien Williams (288.729 t). Anche le esportazioni dovrebbero diminuire dal 2024, con un totale di 689.155 tonnellate (-4,4%).
La produzione Ue e quella statunitense
La Wapa ha anche rivisto le previsioni di produzione dell'Unione europea, pubblicate per la prima volta durante Prognosfruit 2024, dunque lo scorso agosto. I nuovi dati indicano per le mele 10 milioni 388.550 tonnellate (in calo del 9,7% rispetto al 2023) e un milione e 792.839 t (+5,1%) per le pere.
Le scorte di mele europee erano pari a tre milioni e.687.100 tonnellate al primo gennaio 2025, il che significa il 4,3% in meno rispetto al 2024. Il totale di 608.544 tonnellate di pere europee, invece, è superiore del 4,5% rispetto alle cifre dell'anno precedente.
Le previsioni per le mele statunitensi per il 2024 erano pari a 5 milioni 376.986 t (-2,3% rispetto al 2023), mentre i volumi di pere sono stati aggiornati a 390.128 t (-21,5%). Le cifre delle scorte negli Stati Uniti erano inferiori del 3,9% rispetto al 2024 per le mele (2.053.915 tonnellate) e del 26% per le pere (106.100).