16 aprile 2018

Xylella e mandorli, in Puglia torna la paura

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Il batterio della Xylella torna a fare molta paura in Puglia, mettendo a repentaglio non solo gli uliveti, ma anche le piantagioni di mandorli. E non solo: l’allarme si sta infatti diffondendo anche verso occidente, creando problemi anche in Francia e in Spagna. Ad occuparsi di questo problema nelle ultime ore è stato, tra gli altri, un servizio del quotidiano La Stampa, che riporta tra l’altro: “A Bruxelles, dove il caso è seguito sin dall’inizio, è tornata alta l’allerta sugli ulivi infetti in Puglia e in Corsica. In Spagna, invece, sono i mandorli a essere uccisi: il batterio è sempre lo stesso, quello che succhia la linfa e impedisce all’acqua e ai nutrienti di arrivare alla chioma. In Puglia sono tre le zone colpite. Nell’area infetta, in provincia di Lecce, c’è stata già un’ecatombe. Poi ci sono le due zone di contenimento e cuscinetto, in tutto 17 mila ettari, nelle campagne di Taranto e Brindisi. Nel monitoraggio 2016-2017 gli ulivi infetti erano poco meno di 900. L’ultimo aggiornamento dei dati, inviato dalla Regione al ministero delle Politiche Agricole, fa salire l’allarme: da luglio 2017 al 6 aprile 2018 sono state analizzate 188.610 piante e 3.277 sono risultate positive alla Xylella. «La Regione sta mettendo in campo tutti gli strumenti possibili per contenere l’avanzata – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia – Dopo il via libera da parte di Bruxelles, si delibererà sui reimpianti di piante resistenti al batterio nella zona infetta». «La linea a Nord è stata innalzata più volte: ora è alle porte di Bari, la Regione si sta muovendo ma questo è diventato un problema sovrannazionale», precisa Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia”.

Ancora, il quotidiano torinese scrive: “…le responsabilità non sono solo del batterio killer, ma anche dell’incuria e di tanti proprietari terrieri poco inclini alle cure. Marilù Mastrogiovanni, giornalista (sotto tutela delle forze dell’ordine per le sue inchieste sulla Sacra Corona Unita) e direttore del sito iltaccoditalia.info ha pubblicato “Xylellla Report”, un libro-inchiesta stampato grazie alla fiducia dei suoi lettori, che hanno acquistato migliaia di copie con il crowfunding. «Si continua con la strategia del 2013 – spiega Mastrogiovanni – decisa a tavolino dalla Regione: la distruzione del batterio con lo sradicamento. Non sono mai state provate altre strade. L’inchiesta giudiziaria ha dimostrato che alberi verdi e apparentemente sani hanno il batterio e alberi secchi no. Perché non è mai stato verificato se ad uccidere gli ulivi in Puglia – dove si potrà costruire dopo sette anni dall’abbattimento – ci siano anche altre cause». Gli ulivi millenari, pazienti, attendono la salvezza. Bisogna fare in fretta”.

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