02 luglio 2020

Zero Hero, patate a residuo zero grazie al pack sostenibile

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Coppola Patate lancia sul mercato la sua patata a residuo zero certificato grazie al packaging innovativo che permette di separare la carta dalla plastica favorendo il riutilizzo e riducendo drasticamente la quantità di rifiuti non riciclabili.
Una duplice innovazione nell’offerta commerciale di Coppola Patate che si posiziona tra le aziende più impegnate nel realizzare progetti innovativi che fanno bene all’ambiente e al consumatore. Zero Hero, la patata a residuo zero certificata di Coppola Patate, dunque sarà disponibile nei supermercati in una vertbag da 2 chili composta da una parte di plastica e una di carta, facilmente separabili dopo l’utilizzo in modo tale da poter essere correttamente smaltite riducendo l’impatto ambientale.

“Versatile in cucina, la patata a residuo zero di Coppola si adatta a ogni tipo di ricetta, rigorosa riguardo i controlli. Il disciplinare di produzione coinvolge l’intera filiera, dalle aziende agricole agli intermediari, confezionatori e trasformatori. Gli esami sui residui interessano sia la materia prima vegetale fresca, che quella post-lavorazione (confezionata) – spiega l'azienda – Tutto ciò permette di avere prodotti certificati con residui al di sotto dei limiti di determinazione analitica (0,01 mg di pesticidi per chilo di prodotto). Inoltre i mezzi chimici utilizzati, sono tutti registrati, autorizzati per la coltura specifica e per l’avversità che si vuole combattere, dotati di bassa tossicità e non dannosi per le specie antagoniste, con tempi di carenza brevi e somministrati alle dosi prescritte. Tra i vantaggi derivanti da un processo di produzione volto ad ottenere il residuo zero sulle colture, c’è l’adozione di tecniche di difesa integrata per la protezione delle coltivazioni, ecosostenibili e a basso impatto per la salute degli operatori agricoli. Scegliere le patate Coppola residuo zero significa, quindi, fare attenzione all’ambiente e al proprio benessere. Un’attenzione che inizia in campo, prosegue in cucina e si completa con lo smaltimento dell’imballaggio. Una circolarità virtuosa che in cui vincono tutti: i produttori, i consumatori e il pianeta”.

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