22 maggio 2015

Rilanciare l’uva da tavola italiana. Al via il progetto Viviana

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Cinque OP siciliane, quattro pugliesi, una campana, una lucana ed una con sede a Bologna che associa aziende agricole di più regioni. Sono le 12 realtà italiane* produttrici di uva da tavola che hanno deciso di dare vita al progetto “Viviana, l’uva italiana” e che tra circa un mese metterà in commercio le prime cassette con ben in evidenza il nuovo brand. Per presentare questo nuovo marchio che presto vederemo nei reparti ortofrutta della grande distribuzione italiana ed estera è stata scelta la prima edizione di Fruit Innovation a Milano.

«Il progetto nasce per valorizzare l’uva da tavola italiana con un marchio riconoscibile per i consumatori» ha spiegato Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta-Unione Nazionale, promotrice di questa nuova idea attraverso il finanziamento dell’Unione Europea. Un nome, quello di “Viviana”, scelto dopo analisi e focus group e che ha convinto tutte le realtà che hanno deciso di unirsi in questo innovativo progetto. “Solo insieme possiamo raggiungere – ha sostenuto Falconi – determinati obiettivi. Abbiamo valorizzato ciò che ci unisce piuttosto che ciò che ci divide. È un progetto inclusivo che nasce dal basso”.

Durante la presentazione, moderata e condotta da Alessandro Milan, giornalista e conduttore di Radio 24, erano presenti Massimo Agostini, caposervizio del Sole24ore – Agrisole e tre dei produttori che aderiscono al progetto Viviana: Salvatore Fisicaro, Teresa Diomede e Michele La Porta. Uno dei punti cruciali del progetto, come sottolineato anche dai produttori presenti, è certamente la Gdo e l’idea di fare massa critica nasce proprio dall’esigenza di diventare non solo dei semplici fornitori, quanto di contribuire alle logiche di vendita stessa diventando dei veri e propri partner della grande distribuzione.

I numeri sui quali Viviana potrà contare sono una superifice coltivata di 4656 ettari che produce 120mila tonnellate di uva da tavola proveniente da Puglia, Basilicata e Sicilia (valore alla produzione di oltre 100 milioni di euro) attraverso il lavoro di 351 produttori. “Tutta l’uva è italiana, il 10% ha la certificazione biologica e il resto rispetta le tante certificazioni, anche private, richieste dai singoli attori della Gdo” continua Falconi. C’è grande ottimismo per questo nuovo progetto che cerca di dare valore non solo al prodotto in se, ma anche remunerazione ai tanti agricoltori impegnati in una coltura che vede l’Italia tra i principali protagonisti al mondo.

* “Viviana, l’uva italana” è prodotta da: A.Bio.Med, Agricola Hortoitalia, Agritalia, Apoc Salerno, Assofruit Italia, Eredi Pietro Di Donna, Frutta più, Pugliaviva, Ecofarm, Consorzio Fonteverde, Opi Sicula, Tarulli.

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