31 marzo 2016

La mela che mette d’accordo Gdo e consumatori. La scommessa di Eplì®

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Simone Bernardi, presidente di Lagnasco Group

Simone Bernardi, presidente di Lagnasco Group

Il prodotto in sé non basta più, o meglio, non è più sufficiente. C’è bisogno di altro per andare incontro alle esigenze dei consumatori, nonché della grande distribuzione organizzata. Da questa e altre considerazioni è nata Eplì®, il nuovo brand lanciato dalla cooperativa piemontese Lagnasco Group applicato ad una nuova varietà di mela, libera da diritti, studiata dall’INRA francese.

Dobbiamo creare valore aggiunto in un periodo non certo facile per il settore ortofrutticolo»

ci dice Simone Bernardi, presidente di Lagnasco Group, che abbiamo intervistato ad una settimana dalla presentazione ufficiale di questo nuovo progetto, in programma giovedì 7 aprile a Savigliano.

Una nuova mela: ecologica, buona ed equa

Mela Eplì®

Mela Eplì®

«Abbiamo pensato di coinvolgere la Gdo e il consumatore nel tentativo di andare incontro alle esigenze di entrambi, nonché per mettere in campo i talenti di entrambi» ci spiega Bernardi. La grande distribuzione ha bisogno di marketing, il consumatore, soprattutto quello emerso nel dopo Expo di Milano, esige prodotti più “etici”. L’obiettivo di Lagnasco con questo nuovo progetto è quello di tentare di mettere d’accordo le esigenze di tutti: un prezzo equo e giusto – per chi produce, per chi vende e per chi compra – il rispetto dell’ambiente e delle condizioni di chi lavora.

Il nostro obiettivo con la mela Eplì® è quello di rendere tutti responsabili delle proprie scelte, vogliamo creare una relazione all’interno della filiera. Non puoi indignarti quando leggi che trattano male i lavoratori che lavorano nel mondo agricolo e poi pretendere di pagare frutta e verdura ad un prezzo che non copre neanche i costi di produzione».

Da qui anche il claim utilizzato per il lancio, “Molto più di una mela”, che richiama al mix di caratteristiche che il nuovo brand intende veicolare verso il consumatore. «Questa mela è stata studiata dall’INRA francese, nasce dall’incrocio tra Pinova con altre varietà resistenti alla ticchiolatura. il primo aspetto da sottolineare, infatti, è che la mela Eplì® ha bisogno di un 30-40% in meno di trattamenti per combatterla, anche in convenzionale». In futuro, forse, nascerà anche la linea Bio.

A livello europeo in questo momento ne sono state piantate circa 700mila piante, Lagnasco ha come obiettivo quello di arrivare ad una produzione di circa 20mila quintali in tre anni.

Positivi i primi test presso l’IperCoop di Torino

L’11 e 12 marzo il primo test presso l’IperCoop del Parco Commerciale Borgo Dora a Torino. «In due giorni nello stand sono stati fatti 1500 assaggi e abbiamo raccolto molte schede di degustazione. Il test è stato molto positivo» continua Bernardi. «È succosa e soprattutto molto croccante, in un periodo nel quale solitamente questa caratteristica viene meno in altre mele». Viene frigoconservata a 5 gradi non in atmosfera protettiva per 7 mesi prima della commercializzazione e «migliora al gusto proprio in questo periodo. Durante gli ultimi test che abbiamo fatto in questo periodo aveva 15 gradi brix».

Test di degustazione presso l'IperCoop di Torino l'11 e 12 marzo

Test di degustazione presso l'IperCoop del Parco Commerciale Borgo Dora di Torino l'11 e 12 marzo

Il periodo di commercializzazione della mela Eplì® va da marzo a maggio, anche se l’obiettivo il prossimo anno sarà quella di poter arrivare sino a giugno. «Anche Coop Nord Ovest ha accolto bene questa mela perché da una parte va incontro alla recente politica aziendale denominata “Buoni e Giusti” (vedi la presentazione a Roma ndr), dall’altro commercialmente si inserisce come finestra temporale dopo la fine della disponibilità delle Gala sul mercato».

«Creeremo una community, uno stile Eplì®» conclude Bernardi. «Vogliamo creare una relazione, un dialogo, con il consumatore, cercando di andare oltre il semplice, e per noi superato, concetto di fidelizzazione». Messaggi come “fare la raccolta differenziata”, “camminare mezz’ora al giorno” o ancora “aiutare la ricerca pubblica” sono concetti che verranno legati al brand (vedi già nella pagina facebook) in modo tale da creare dei valori comuni a chi si identifica con questa nuova mela e, in futuro, magari anche con altri prodotti ortofrutticoli, sempre caratterizzati dagli stessi concetti di fondo che ora contraddistinguono la nuova mela.

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