Non c'è un gran mistero dietro la difficoltà a vendere le angurie, anzi a venderle a meno di 10 cent il chilo. Anche se Adriano Pretto, produttore emiliano si chiede: “Ma come si fa a non mangiare l'anguria con 40 gradi di calore?“. Le cause le conosce, come anche Claudio Filosa presidente della cooperativa Latina Ortaggi rappresentante di un territorio che vale un quarto della produzione nazionale. Entrambi spiegano il fenomeno a myfruit.it, mentre dalla Sardegna la Coop Agricola Campidanese riesce a presentare le sue mini angurie, dal nome Gavina, in un programma di Rai1.
I produttori elencano le diverse cause delle difficoltà di quest'anno, dopo un'ascesa continua in valore e in volume delle vendite: aumento della produzione, rallentamento dell'export verso Germania e Paesi dell'Est a causa del maltempo, prodotto scadente arrivato nei mercati settimane fa e che ha rovinato l'appetito di diversi consumatori, concorrenza a inizio campagna del prodotto marocchino e greco. C'è un po' di tutto nell'analisi di un settore che dicono stia vivendo l'anno peggiore degli ultimi 10 anni.
Pretto da Mirandola: “Si fa fatica a vendere”
I 150 ettari dell'azienda di Adriano Pretto si estendono a Gavello di Mirandola, in provincia di Modena, ma a un passo dal Mantovano, terra buona per angurie e meloni.
Pretto dà lavoro a 67 dipendenti, ma non è contento dell'andamento della campagna: “Alla fine si vende, ma che fatica. Colpa anche di chi ha portato sul mercato, quando il prodotto si vendeva a 0,70/0,80 euro, della robaccia. Hanno tagliato della porcheria e la gente si è stancata subito. Io ne ho provato una e l'ho buttata”.
Insomma ha aspettato, perdendo opportunità, la giusta maturazione. “Ora ho un prodotto fantastico, ma vendo con i denti, frequento 13 mercati generali da Firenze in su. A circa 0,30 euro ma è prodotto di qualità, ben lavorata, pulita, lucidata”. A Mirandola Pretto coltiva la varietà Top Gun.
A Latina è aumentata la produzione
Claudio Filosa, presidente della cooperativa Latina Ortaggi, conferma i prezzi riportati nei giorni scorsi da myfruit.it dai mercati all'ingrosso: “Si le quotazioni sono da 0,15/0,20 euro nei mercati all'ingrosso, un prezzo generalizzato. Si soffre il fermo dei mercati del Nord Europa: dalla Germania ai Paesi dell'est per via del maltempo“. Un dato che incide sul prezzo in ribasso è sicuramente l'aumento delle superfici dedicate: “A Latina registriamo un forte aumento degli investimenti, abbiamo un 30/40% di prodotto in più. Si è piantato di più e si venduto di meno dai primi di luglio e ancora non si ferma questa discesa. La crisi c'è stata anche l'anno scorso a luglio, ma è durata 10 giorni”.
Quando passa? “Pensiamo che dopo la prima settimana di agosto possano aumentare i prezzi. Ora si consuma pure, ma c'è timore e confusione e non tutti escono”. Male per un cibo molto sociale, che si consuma in gruppo e anche per strada. Uno dei pochi street fruit grazie alle bancarelle dedicate, quelle che hanno resistito. Come Pretto anche Filosa concorda con la presenza di prodotto di scarsa qualità nelle prime settimane: “Ci sta pure questo aspetto, nei mesi di aprile e maggio il brutto tempo non ha favorito la qualità. Quando il consumatore trova il prodotto non buono, poi rimanda un ulteriore acquisto. Si pensa: quest'anno i cocomeri non sono buoni, ma non è così“.
Angurie pagate sotto gli 0,10 euro
Alla fine ci perdono i produttori: “Questa è la campagna peggiore degli ultimi 10 anni e forse di sempre. Al di sotto dei costi di produzione ovvero prendiamo sette ma abbiamo speso 10″. Incidono anche le produzioni al ribasso della Gdo: “Non ci aiutano. Stiamo lavorando per costituire l'associazione per chiedere l'Igp e fare così le operazioni di comunicazione e marketing che ci permettono di rafforzare il nostro potere contrattuale con la Gdo“. Filosa ci indica la pagina Facebook Cocomero Pontino, un giacimento di notizie interessanti e di numerosi eventi di promozione. E la concorrenza straniera? “Si sente all'inizio della stagione, il cocomero marocchino e quello dalla Grecia ma loro stanno per finire e noi iniziando. Creano, comunque, concorrenza. Ma siamo fiduciosi dei nostri quattromila ettari su circa 16mila complessivi in Italia“.
Gavina su Rai1: Al pranzo è servito
La mini anguria nata in Sardegna, piccola, dolce e con pochi semi ha debuttato in televisione su Rai1. A partire dal 6 luglio è stata protagonista nelle telepromozioni del nuovo programma condotto da Flavio Insinna “Il pranzo è servito”, la nuova edizione dello storico quiz ideato da Corrado e andato in onda per ben 11 stagioni, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Durante la telepromozione il celebre presentatore è stato affiancato da Massimiliano Medda, l'attore sardo già protagonista in passato in diversi spot di Gavina, con la sua simpatia ha illustrato le qualità del prodotto. La campagna pubblicitaria sulle reti Rai è supportata dallo spot “I Love Gavina”, un contenuto emozionale per la mini anguria. Un'altra conferma della capacità di comunicare della cooperativa sarda.