24 novembre 2016

Non solo temporary shop. Il Viaggiator Goloso diventa insegna

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L’anno scorso il successo fu dirompente, anzi, inaspettato. Sicché, perché non alzare l’asticella? È più o meno questo quello che si sono detti i manager di Unes/U2 Supermercato dopo che in 140 metri quadrati, a Natale 2015, un temporary store di nome Il Viaggiator Goloso posizionato in via Belfiore a Milano aveva fatturato in un mese (dall’inizio di dicembre a poco dopo capodanno) più di 560mila euro.

tortaviaggiatorgoloso_inaugurazioneE così, mercoledì 23 novembre 2016, sempre a Milano, questa volta in via Belisario, in piena zona Fiera, è stato inaugurato un primo punto vendita Il Viaggiator Goloso, questa volta “permanente”, e non più solo “temporary” (anche se questa formula verrà nuovamente ripetuta anche quest’anno a breve), nome che identifica i prodotti top di gamma dei supermercati Unes/U2.

Abbiamo capito che il Viaggiator Goloso era pronto per fare un viaggio un po’ più grande”

ci ha detto un sorridente Mario Gasbarrino, amministratore delegato e presidente di Unes/U2, proprio davanti al reparto ortofrutta che anche in questo nuovo format accoglie i clienti all’ingresso.

“Ovviamente ci siamo guardati un po’ intorno prima di partire in un mercato che è già stato aperto da Eataly e poi da Carrefour con il format Gourmet – ci ha spiegato Gasbarrino -. Abbiamo provato a rivisitare questa formula partendo dai nostri punti di forza che sono i prodotti Viaggiator Goloso che ormai stanno viaggiando a ritmi impressionanti. Siamo ad una quota del 9%, comprendendo anche il non food, dove non è presente. Più di un 1 milione e 100mila euro di fatturato a settimana: consideriamo che 5 anni fa questo era il fatturato di questi prodotti in un anno. Abbiamo praticamente moltiplicato per 50”.

Il primo punto vendita Viaggiator Goloso si insedia dove era già presente uno storico punto vendita Unes, che peraltro aveva buone performance. “Questo l’abbiamo fatto un po’ per masochismo e un po’ per realpolitik. Se io apro un flagship store in un negozio nuovo non ho il confronto e quindi è tutto bello. Qui invece c’era un punto vendita che faceva un buon fatturato. Quindi vogliamo vedere se in un punto vendita, cambiandogli completamente formula, riesco comunque a fare di più”.

Lo spazio, secondo Gasbarrino, è l’unico limite oggettivo di questo primo punto vendita Viaggiator Goloso (circa 750 metri quadrati, con la parte dedicata al confezionato compressa in soli 100 metri quadrati). “D’altronde il focus principale di questa nuova formula è certamente l’area del fresco e freschissimo. La location ha dei limiti perché non permette di esprimerci come vogliamo in realtà. Abbiamo lavorato togliendo e poi rimettendo, altri invece aggiungono senza togliere.

Ma, d'altronde, abbiamo fatto scelte radicali”.

Quali?

“Ad esempio questo punto vendita ha una panetteria senza libro degli ingredienti perché c’è solo farina, acqua e lievito naturale. Come si faceva il pane una volta. Un altro intervento importante è sull’olio: non ci sono più quelli raffinati in vendita ma solo quelli da spremitura a freddo. Insomma ripartiamo dal pane e dall’olio, dai fondamentali”.

E tra i fondamentali, nell’area del fresco e freschissimo, che rappresenta il focus del nuovo format, c’è anche il reparto ortofrutta: assortimento di ottimo livello in termini di quantità di referenze e tipologia, vendita pazialmente assisita che, come ci hanno spiegato sia Paolo Paronzini che Gabriele Nicotra della direzione acquisti, è ideale in un punto vendita di questo tipo perché da una parte lascia la libertà al cliente di continuare a scegliere quello che vuole, dall’altro gli consente di chiedere informazioni, consigli e farsi aiutare, anche nel momento finale di pesare e “prezzare” la merce. Spazio, infine, all’angolo dedicato a centrifugati, spremute e frullati, nonché a frutta e verdura già lavata e tagliata.

“La scatola è molto bella ma da sola non basta – conclude Gasbarrino -. Siamo ancora al 40% di quello che abbiamo in mente debba diventare Il Viaggiator Goloso. Ci stiamo lavorando.

Noi vogliamo che questo diventi un luogo dove si va a fare la spesa ma non si pensa di essere in un supermercato”.

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