25 gennaio 2018

Amazon Go, opportunità o minaccia?

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Per ora non è dato sapere se a breve ce ne saranno altri, ma l'apertura al pubblico del primo Amazon Go, l'ormai famoso supermercato senza casse e che usa una avanzata tecnologia di “machine learning” che manda in pensione cassieri, codice a barre e lunghe code, fa già, come abbondantemente prevedibile, discutere.

Amazon ci ha impiegato un po', sicuramente più di quanto previsto, a lanciare questa novità, considerando che il punto vendita “beta”, testato solo per i dipendenti di Seattle, era stato annunciato a fine 2016 e doveva aprire al pubblico già l'anno scorso . C'era chi diceva che non sarebbe mai partito realmente, rimanendo una bella e simpatica idea irrealizzabile, ma con Jeff Bezos è alquanto improbabile azzardare previsioni sia nel breve che nel lungo termine, considerando quanto sia veloce la capacità della sua creatura di passare da un'idea alla sua realizzazione.

Ma, a conti fatti, un supermercato dominato dalla tecnologia, dove con un smartphone ci si “logga” come un app e si esce con l'accredito dello scontrino della spesa senza accorgersene, rappresenta un'opportunità o una minaccia per l'uomo?

A leggere questo tweet dell'amministratore delegato del secondo gruppo della distribuzione moderna italiana, Francesco Pugliese di Conad, è abbastanza chiaro quale sia il suo pensiero.

Una dichiarazione, se vogliamo, perfettamente in linea con un'insegna che ha come pay off “persone oltre le cose” e che con il suo ultimo spot, girato dal regista Pupi Avati, enfatizza proprio il ruolo delle relazioni sociali all'interno di un supermercato.

Osservando le immagini dei primi clienti che scelgono i prodotti in questo ipertecnologico punto vendita (qui quelle del New York Times) vengono in mente le parole che durante l'ultima edizione di Marca un altro esponente della grande distribuzione italiana, Mario Gasbarrino , Ceo di Unes/U2 – un manager che con Amazon è “sceso a patti” in modo decisamente controcorrente già qualche anno fa – ha detto circa l'evoluzione in atto, che sembra pressoché inarrestabile: “Siamo sicuri che il supermercato dopo 60 anni sarà ancora così? È in atto un mutamento radicale del retail e quando finirà sarà completamente differente”. E il “mutamento radicale”, già in atto nel carrello dei consumatori, sembra poter ricevere un'accelerazione ulteriore e immediata anche sul fronte della modalità di acquisto nel punto vendita fisico.

EnricoPandian_Supermercato24Chi non sembra pensarla come Pugliese è certamente Enrico Pandian, fondatore CheckOut Technologies e presidente di Supermercato24, che in una recente intervista al sito thefoodmakers.startupitalia.eu ha dichiarato come il modello di Amazon Go, in realtà, possa più che togliere lavoro ai dipendenti consentire di spostarli verso mansioni più stimolanti e magari anche gratificanti. E non è finita qui, tanto che con la sua società Pandian conta di portare anche in Italia entro il 2018, con una tecnologia molto simile e basata sempre sulla cosiddetta “Intelligenza artificiale” qualcosa di simile alla nuova creatura di Amazon.

Dall'altra parte dell'Atlantico, per ora, Amazon non dà informazioni circa lo sviluppo di altri punti vendita come questo, ma assicura che la tecnologia di Amazon Go non verrà introdotta negli oltre 400 negozi Whole Foods acquisiti la scorsa estate.

Ma l'allarme in Usa è già scattato comunque. Secondo la società di consulenza Magid, ad esempio, il cliente tipo di questo supermercato è lo stesso che fa la spesa da insegne come Trader Joe's e Wal-Mart. Non solo, anche altri colossi a stelle strisce come Target, Kroger e Costco potrebbero essere seriamente minacciati da Amazon Go perché la metà dei loro clienti si è già detta particolarmente interessata a questo modello di spesa.

Ma chi è il cliente tipo di Amazon Go? Sempre secondo Magid, sono soprattutto i millenials e le famiglie con bimbi. Se i primi, cresciuti con uno smartphone in mano, vedono probabilmente in Amazon Go il loro supermercato dei sogni, le famiglie con bambini al seguito nei supermercati probabilmente immaginano di non dover più impazzire tra urla e richieste una volta giunti con il carrello della spesa alle casse, che non ci sono più.

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