Per il quinto anno consecutivo Lidl, player tedesco della grande distribuzione, viene incluso nella classifica che premia le migliori aziende per le quali lavorare in Italia secondo il parere dei propri collaboratori. L'insegna tedesca si è infatti classificata al 19 posto nella categoria “Large Companies”, aziende con più di 500 dipendenti.
Sono state 136 le organizzazioni che hanno preso parte all'indagine sull'analisi di clima organizzativo ideata per il 18esimo anno da Great Place to Work Institute, 50 alla fine quelle premiate. Lidl è l'unica presente da quelle appartenenti alla grande distribuzione. Nelle interviste a più di 40mila collaboratori sono stati valutati fiducia accordata dai dipendenti, grado di orgoglio nei confronti dell’organizzazione, livello di correttezza dei rapporti tra colleghi. “Lidl Italia si è distinta per le proprie politiche di valorizzazione delle risorse in ambito HR forte anche dei recenti impegni di welfare presi dall’azienda” come commenta Roberto Eretta, Amministratore Delegato Risorse Umane di Lidl Italia.
“Siamo orgogliosi di essere stati decretati per il quinto anno consecutivo come miglior ambiente di lavoro nel settore della GDO. Questa certificazione è espressione di una cultura aziendale incentrata sul collaboratore che, anno dopo anno, ha visto un impegno costante da parte di Lidl nello sviluppo delle proprie politiche di welfare con azioni concrete e tangibili – continua Eretta –. Nel 2018 Lidl ha scelto infatti di offrire ai propri collaboratori prestazioni sanitarie aggiuntive a quelle già previste dal fondo contrattuale e ha istituito una banca ore per la donazione delle ferie. A sostegno del reddito l’Azienda ha previsto un buono spesa annuale di 100 euro per tutti i dipendenti e uno del valore equivalente per ogni neo genitore. Queste, e molte altre misure di potenziamento del welfare aziendale, sono il frutto di una politica aziendale basata sull’ascolto delle esigenze dei collaboratori nell’ottica di favorire sempre un maggior equilibrio tra vita privata e professionale.”