24 marzo 2017

Export agroalimentare. L’ortofrutta vale più di 8 miliardi

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L'ortofrutta, sia fresca che trasformata, si conferma la prima voce dell'export agroalimentare italiano, con una crescita sopra il 3% anche nel 2016. È quanto emerge dall'ultimo rapporto elaborato da Ismea su dati Istat dal titolo “La bilancia commerciale dell’agroalimentare italiano nel 2016“.

Il rapporto mette in luce, a livello generale, come nel 2016 si sia evidenziata una significativa riduzione del deficit in valore grazie all'aumento delle esportazioni che hanno raggiunto 38,4 miliardi di euro (+4%) grazie alle vendite sia dei prodotti agricoli (+3% sul 2015) che soprattutto di quelli alimentari trasformati (+4,2%). Stabili, invece, l'anno scorso le importazioni alimentari (42,9 miliardi), a causa della debolezza della domanda interna, che ha consentito così “il recupero del disavanzo per un valore di poco inferiore a 1,5 miliardi di euro”.

BilanciaCommercialeAgroalimentareItalia

L'ortofrutta, all'interno di questo scenario, gioca un ruolo fondamentale sul fronte dell'export: sommando, infatti, le voci che riguardano sia la frutta fresca e trasformata (4,575 miliardi, + 3,1%) che gli ortaggi freschi e trasformati (3,729 miliardi, +3,6%) emerge una dinamica positiva e uno totale di 8,304 miliardi complessivi.

ExportAgroalimentareItaliano

Scendendo nel dettaglio dei vari prodotti, il rapporto sottolinea il buon andamento “soprattutto per uva da tavola (+3,7% a 661 milioni di euro) e actinidia (+1% a 430 milioni di euro), mentre le mele, con specifico riferimento alla campagna di commercializzazione 2015/16, hanno mostrato una sostanziale stabilità tendenziale (-0,1% a 808 milioni di euro circa). Sul fronte degli ortaggi, sia freschi che trasformati, tutti i vari segmenti sono positivi, in particolare “la spinta più decisa si è registrata per gli ortaggi freschi (+7,2% a più di 1,4 miliardi di euro nel 2016) mentre i pomodori trasformati rimangono sostanzialmente stabili a circa 1,6 miliardi di euro (+0,2%)”.

Il saldo commerciale, infine, per entrambi i settori ortofrutticoli è positivo: 1,3 miliardi per gli ortaggi freschi e trasformati, poco meno di un miliardi per frutta fresca e trasformata

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