15 marzo 2017

Export ortofrutta 2016, è ancora record

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Cresce ancora l'export ortofrutticolo dell'Italia nel 2016 sia a valore che a volume. È quanto comunica Fruitimprese dopo l'analisi dei dati ufficiali e definitivi dell'Istat. A valore le nostre esportazioni sono cresciute del 4,9%, pari a 4 miliardi e 750 milioni di euro, così come a volume4 milioni e 250 mila tonnellate, pari a una crescita del 6,1%. Il saldo con l'import supera di poco il miliardo di euro con un incremento del 43,6% rispetto al 2015. In leggero calo, invece, le importazioni sia in volume (-3,7%) che in valore (-2,4%).

“Per quanto riguarda i flussi crescono il comparto della frutta fresca (1,7%), degli ortaggi (15,7), degli agrumi (20%) e della frutta secca (15,2%). Anche in valore segno positivo per tutti i comparti: ortaggi (8,2%), agrumi (27,6%), frutta fresca (1%) e frutta secca (6,9%)”.

ExportOrtofrutta2016

Sul fronte delle importazioni incremento in volume per la frutta tropicale (4,4%) e la frutta secca (16,9%); in diminuzione i flussi di frutta fresca (-3,1%), di ortaggi (-5,4%) e di agrumi (24,1%). In valore segno negativo per tutti i comparti ad eccezione della frutta tropicale (4,6%): ortaggi (-2,5%), agrumi (-8,1%), frutta fresca (-4,7%), frutta secca (-2,7%).

Soddisfazione da parte di Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, secondo il quale questo risultato “dimostra che le imprese italiane non solo sono capaci di stare sul mercato internazionale ma crescono conquistando nuovi spazi attraverso la qualità dei propri prodotti, l’innovazione e le collaborazioni internazionali”. Un risultato che, considerando anche le congiunture negative a livello internazionale  – embargo russo e guerre civili in Nord Africa – assume ancora di più un significato positivo. “È necessario quindi rivolgere un appello alle istituzioni affinché ci si adoperi per ripristinare al più presto la normalità recuperando i mercati perduti e aprendo al più presto lo scambio commerciale con nuovi mercati – conclude Salvi -. Bisogna che al settore ortofrutticolo siano date l’attenzione e l’importanza che merita perché solo attraverso una maggior valorizzazione e sostegno dell’intero comparto le imprese italiane avranno la possibilità di crescere ancora e portare i prodotti  “Made in Italy” in ogni parte del mondo”.

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