12 settembre 2017

Cresce l’investimento nel biologico per Mela Val Venosta

105

540 ettari ora, ma altri 250 in conversione entreranno in produzione nel 2018/2019 e l’obiettivo è quello di arrivare nel 2020 a quasi 900. Ci crede nel biologico Mela Val Venosta e i numeri certificano un investimento tra i più importanti nel settore. “Già oggi siamo una delle realtà del mondo melicolo con la maggior percentuale di superficie dedicata al biologico, pari all’11% e nel 2020 arriveremo al 18%, uno dei livelli più alti in Europa” ci spiega Gerhard Eberhöfer, responsabile vendite del mondo bio del consorzio venostano, che abbiamo incontrato all'intero dello stand del Sana a Bologna, un’occasione importante per incontrare nuovi clienti e consolidare i rapporti con quelli già esistenti.

GerhardEberhöfer_BioMelaValVenosta“L’Italia assorbe il 35% delle vendite delle nostre mele biologiche, quindi rappresenta un mercato molto importante per noi. Al livello di canali di distribuzione il 60% viene venduto in Gdo, il 10/15% nel canale specializzato e il resto tra catering, mense e Horeca”.

Difficile al momento fare delle stime attendibili circa la campagna 2017/2018 delle mele bio in casa Val Venosta, a causa delle gelate e delle grandinate che hanno reso il raccolto di poco inferiore a quello dell’anno scorso, già deficitario rispetto al 2015. “Quest’anno fare delle stime certe del raccolto è, in questo momento, una delle cose più difficili – continua Eberhöfer -. La situazione cambia da meleto a meleto e quindi per avere un quadro completo e certo dobbiamo aspettare metà ottobre”. Sicuramente da giugno in poi non sarà più disponibile il prodotto e quindi sarà molto importante razionalizzare bene le quantità tra i vari clienti.

BioGraphyBiologico significa anche progetto BioGraphy, nato nel 2015 per raccontare la storia dei 150 produttori che oggi producono le mele bio Val Venosta: “Siamo molto soddisfatti. È una casa virtuale all’interno della quale i consumatori possono sapere tutto su chi produce le nostre mele bio”. Un progetto in fieri, conclude Eberhöfer, costantemente aggiornato nei contenuti e che sta ottenendo un ottimo successo di visite.

Infine spazio anche agli ortaggi bio, una produzione sempre più interessante per la cooperativa che si attesta intorno alle 300 tonnellate annue. Il prodotto più importante, nonché il più conosciuto per merito delle sua caratteristiche organolettiche, è certamente il cavolfiore. “La domanda di cavolfiori cresce ogni anno, soprattutto in Alto Adige e nel canale specializzato, ma abbiamo richieste anche della grande distribuzione, ad esempio da Esselunga. È molto apprezzato per merito delle sue caratteristiche di croccantezza e sapore complessivo”. Oltre a questo ortaggio anche altre referenze come sedani, porri, patate, rape rosse. “Con il caldo di quest’anno e lo sbalzo termico dell’ultimo periodo gli ortaggi hanno un ottimo aspetto e un gran sapore”.

Potrebbe interessarti anche