09 aprile 2021

Il settore ortofrutticolo falcidiato dal gelo

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Oltre il 50% dei danni alle produzioni ortofrutticole nazionali con punte fino all’80% nelle drupacee. E' questo il risultato della stima, ovviamente provvisoria, effettuata da Italia Ortofrutta, l’Unione nazionale di 140 Organizzazioni dei produttori del settore ortofrutticolo per le gelate di questi ultimi giorni.

“I ritorni di freddo tardivi caratterizzati da forti gelate, così come sta accadendo in questi giorni – spiega Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta – sono fenomeni che stanno diventando sempre più frequenti, comportando la perdita di ingenti quantità delle produzioni e mettendo a dura prova la sostenibilità economica delle aziende agricole e la loro capacità di produrre beni essenziali quali frutta ed ortaggi. Il sistema produttivo subisce inerme tali fenomeni a causa della mancanza di un sistema in grado di tutelare e assicurare protezione alle imprese agricole dai cambiamenti climatici che non risultano essere più, purtroppo, un problema congiunturale e che sta pertanto diventando un problema strutturale”.

“Occorre una risposta adeguata e opportunamente strutturata – continua Falconi – da parte del Sistema Italia per far fronte ai cambiamenti climatici utilizzando anche le risorse del Recovery Fund e della nuova programmazione della Pac basata sulla realizzazione e attuazione del piano strategico nazionale di protezione dei rischi climatici, sia intervenendo sul sistema assicurativo (che in molti casi non risponde più alle esigenze degli agricoltori), sia con interventi di protezione attiva degli impianti frutticoli che consentano anche di garantire gli approvvigionamento di prodotto alle strutture di lavorazione”.

“È necessario intervenire subito – afferma Gennaro Velardo, presidente dell’Unione – Occorre che il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, in concerto con le Regioni e le amministrazioni competenti diano un segnale al settore ortofrutticolo che ha garantito, anche nel pieno della pandemia, nutrimento sicuro a tutti i cittadini italiani e non solo. Occorre che le amministrazioni competenti si attivino per effettuare la stima dei danni, dichiarare lo stato di calamità naturale e utilizzino il Fondo di Solidarietà Nazionale per ristorare le imprese agricole dalle perdite subite dal gelo per metterle nelle condizioni di continuare a garantire nei prossimi anni una fornitura di ortofrutta sana e di qualità”.

Coldiretti Cuneo: formule di sostegno per le imprese

“Da Nord a Sud del Piemonte, con le temperature che per molte ore sono state sotto zero, a soffrire sono state particolarmente le colture frutticole, orticole, piccoli frutti e quelle viticole a macchia di leopardo. In particolare difficoltà kiwi, albicocche, pesche e ciliegie, ma anche melo e pero”. È quanto evidenzia Coldiretti che continua, attraverso i tecnici, a monitorare costantemente la situazione per una stima certa dei danni.

“A fronte di questa situazione – spiega Roberto Moncalvo, delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – oltre allo stato di calamità naturale, come abbiamo già chiesto, è necessario che la Regione attivi tutte le formule a disposizione per sostenere concretamente le imprese che hanno subito gravi danni alle colture. Nello specifico, lo sgravio contributivo, la cassa integrazione per i dipendenti delle imprese agricole e l'indotto, le agevolazioni sui parametri assicurativi, oltre a garantire, nel più breve tempo possibile, i rimborsi arretrati della Misura 17 del PSN”.

“Inoltre – aggiunge Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo – si deve affrontare il tema assicurazioni. Le aziende hanno notevoli difficoltà a tutelarsi contro il rischio gelo, specialmente per quello primaverile, poiché le assicurazioni hanno costi e franchigie altissime. I meccanismi poi sono molto complessi, basti pensare al periodo di carenza di 12 giorni. Stiamo lavorando affinché le compagnie semplifichino le proprie procedure perché anche per effetto dei sempre più significativi cambiamenti climatici, non si può più fare a meno di assicurare le proprie produzioni nell'interesse delle imprese, oltre che di tutta l'economia generata a beneficio del territorio”.

Confagri Emilia-Romagna “Rispetto al 2020, il danno è pesante anche sui pereti e meleti”

Rispetto al disastro provocato dalle gelate dello scorso anno, all'inizio di marzo, con una perdita quali-quantitativa di 400 milioni di euro che ha messo in ginocchio più di novemila aziende su una superficie coltivata di circa 48mila ettari, decimando il raccolto di albicocche, susine, pesche, nettarine e ciliegie, quest'anno il bilancio si preannuncia più grave perché numerose sono le specie frutticole danneggiate e tanti i vitigni.

“Servono subito ristori per le imprese falcidiate dall'ondata di gelo, in linea con le richieste formulate al Governo dall'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi e senza escludere l'esigenza di un intervento in ambito europeo”, taglia corto il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini.

Ciliegie, duroni e amarene: si prevede di non raccogliere frutti. Albicocche, susine, pesche e nettarine: ci si aspetta fino all'80% in meno di prodotto; danni anche nel kiwi e nel kaki. Le pere risparmiate dal gelo nel 2020, si preparano a una pesante perdita che non grazia nessuna delle varietà: gli ovari dei fiori sono danneggiati fino al 80-90%. Bisogna capire cosa si salverà e come. La nostra regione conta circa cinquemila aziende agricole dedicate al comparto; si coltiva infatti quasi il 70% delle pere italiane (l'Italia è il primo paese produttore di pere in Europa e nel Paese si concentra oltre il 30% dell'offerta europea). La diagnosi è negativa anche nel comparto mele: il raccolto dell'anno crolla al minimo storico.

Legacoop e Confcooperative Toscana: “Indennizzi rapidi e adeguati”

Il Dipartimento agroalimentare e pesca di Legacoop Toscana e Fedeagripesca Confcooperative Toscana esprimono apprezzamento per l'avvio da parte della Regione Toscana della procedura per compensare i danni subiti dagli agricoltori a causa delle gelate di questi giorni, auspicando che gli indennizzi siano rapidi e adeguati. Al tempo stesso le due associazioni di categoria ritengono sia opportuno un tavolo di confronto tra Regione, agricoltori, esperti del clima e assicuratori per individuare nuovi modelli a tutela degli agricoltori.

“Bene la procedura avviata dalla Regione per gli interventi compensativi per i danni da gelate, ci auguriamo che gli indennizzi siano adeguati e che arrivino rapidamente, dato che gli agricoltori sono già in ginocchio a causa delle pesanti perdite causate dalle calamità naturali che si sono succedute negli ultimi tempi – afferma Massimo Carlotti, responsabile del Dipartimento agroalimentare e pesca Legacoop Toscana – È infatti evidente che questo tipo di problematica si ripeta con frequenza, anche più volte nel corso dell'anno: basti pensare che a marzo e aprile ci sono stati due eventi naturali che hanno quasi azzerato alcune produzioni orticole primaverili, vite, frutta a nocciolo e in parte olivo”.

Secondo i rappresentanti di Legacoop Toscana e Confcooperative Toscana occorre anche pensare a nuovi modelli in grado di tutelare gli agricoltori: “Le risposte che arrivano dai sostegni economici e dalle coperture assicurative sono purtroppo insufficienti – evidenzia Carlotti – per questo crediamo sia opportuno pensare a un tavolo di confronto tra Regione, agricoltori, esperti del clima e assicuratori per trovare nuovi modelli efficaci che garantiscano all'agricoltore il reddito atteso con un costo di copertura assicurativa che sia congruo”.

“Se le logiche di sistema portano a considerare l'agricoltura come uno dei fattori climalteranti, è pur vero che le problematiche ambientali sembrano avere gravi ripercussioni sull'agricoltura – conclude Fabrizio Tistarelli, presidente Fedagripesca Confcooperative Toscana – Per questo, a fronte dell'impegno chiesto agli agricoltori verso un'attività sempre più ecocompatibile, ci auspichiamo l'istituzione del tavolo di confronto con esperti in materia e interventi diretti volti a sostenere il futuro di quell'agricoltura toscana che, di fronte ai cambiamenti climatici, subisce sempre più di frequente gravissimi danni”.

Sardegna: centinaia di ettari e colture bruciate dal gelo

Pesante il quadro che emerge dalle prime rilevazioni effettuate dalle aziende agricole dopo le gelate di ieri mattina che hanno interessato tutto il territorio regionale con percentuali compromesse altissime, nei casi più gravi si arriva fino al 70-80%, anche se sarà nei prossimi giorni che si avrà un quadro più preciso.

Da Alghero fino al Sassarese, Gallura (da Olbia a Tempio), Goceano, Baronia, Marghine, Oristanese, Medio Campidano, Sulcis, Parteolla. Le gelate di questi giorni e, in particolare, quella di ieri, hanno bruciato migliaia di ettari di colture. Le temperature alte delle scorse settimane hanno favorito il risveglio della vegetazione che si è presentata vulnerabile a questo abbassamento delle temperature.

A subire i maggiori danni, come previsto già da ieri, sono i vigneti anche se le temperature sotto lo zero hanno colpito anche ortaggi e frutteti. “È fondamentale una quantificazione immediata dei danni e contemporaneamente attivare le richieste da parte dei Comuni, con i quali stiamo interloquendo già da ieri, dello stato di calamità – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – Un quadro preciso e attendibile sui danni lo avremo nei prossimi giorni anche perché su alcune colture gli effetti non sono immediati, ma è comunque già evidente che le perdite sono ingenti ed in alcuni casi avranno anche delle conseguenze per le prossime annate”.

“Per l'ennesima volta chiediamo l'apertura di un forum permanente sui cambiamenti climatici – dice il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – dove si dovranno studiare e sperimentare metodi per mitigare i cambiamenti climatici, una agricoltura più resiliente ma anche la programmazione dei fondi europei che devono essere indirizzati all'interno di una seria programmazione”.

Allo stesso tempo “stiamo sempre lavorando per migliorare i sistemi assicurativi affinché siano più efficaci ed efficienti – afferma Battista Cualbu – ed invitiamo gli agricoltori ad usufruirne perché i cambiamenti climatici stanno condizionando tutti gli anni i raccolti. La Regione, soprattutto all'interno di questa crisi epocale provocata dalla pandemia, sia vicina al mondo agricolo con interventi di ristoro immediati e accelerando la chiusura della liquidazione della famigerata siccità del 2017 e delle calamità del 2018″.

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