10 giugno 2020

Ciliegie, il Trentino si prepara alla raccolta (anticipata)

86

Tra impianti nuovi e impianti maturi, sono circa 100 gli ettari coltivati a ciliegie in Trentino Alto Adige. Alcuni fanno capo a Melinda, altri a la Trentina: si tratta di varietà tardive, Kordia e Regina, che normalmente si iniziano a raccogliere dalla fine di giugno, per proseguire fino all'inizio di agosto, poiché si coltivano anche ad alta quota, oltre i mille metri di altitudine. Ma quest'anno, per via dell'andamento climatico, si raccoglie con almeno una settimana di anticipo: “Abbiamo subito qualche danno da gelo – esordisce Andrea Fedrizzi, responsabile marketing e comunicazione di Melinda e di la Trentina – e quindi, rispetto alla stagione record dello scorso anno, perdiamo un terzo della produzione. Ma la qualità appare eccellente“. Danni da grandine e da insetti non pervenuti: i frutteti sono tutti coperti.

Il 2019 è stato un anno record

Andrea Fedrizzi Direttore Marketing MelindaLo scorso anno per le ciliegie trentine era in effetti stato un anno da ricordare: 2.000 tonnellate di produzione totale e un prezzo (5-6 euro il chilo) sicuramente interessante. Non solo: anche gli agricoltori erano stati ben remunerati: “Le nostre ciliegie sono sempre tra le più care – riferisce Fedrizzi – ma a noi interessa soprattutto il guadagno dei produttori. In questo senso, la ciliegia si conferma un prodotto più che soddisfacente”.
Quest'anno si prevede un raccolto inferiore – si stimano circa 1.300 tonnellate – un'ottima qualità e un prezzo che dovrebbe confermarsi alto: “Arriviamo in un periodo in cui le ciliegie pugliesi e quelle di Vignola sono esaurite – ricorda il manager – Le ciliegie di montagna sono sempre molto apprezzate per via delle caratteristiche organolettiche, tra cui il grosso calibro, che si attesta tra i 32 e i 35 millimetri“.

La selezionatrice e la “doccia fredda”

Andrea Fedrizzi: “Le ciliegie trentine sono apprezzate per il grosso calibro”

Per garantire la massima qualità, la selezione delle ciliegie di Melinda e di la Trentina avviene per mezzo della selezionatrice automatica di Unitec: “Questa macchina permette di non fare la cernita in campo, un lavoro gravoso e costoso al tempo stesso – racconta Fedrizzi – Inoltre è più efficiente rispetto a quanto si può fare a occhio nudo e pertanto è garanzia di qualità per il consumatore finale”.
Quanto ai costi risparmiati da parte dei produttori, si calcolano 0,50 euro il chilo: “Quando ancora non era disponibile la selezionatrice – prosegue – calcolavamo, per ogni operaio che raccoglieva, due che selezionavano“. La macchina in oggetto è anche dotata di hydrocooler che, come spiega il manager, è una sorta di doccia fredda sul raccolto: “Un ottimo sistema per allungare la shelf life del prodotto”. La selezionatrice, infine, aiuta anche nella fase di confezionamento: “La tendenza in atto è confezionare il prodotto in packaging sempre più piccoli – conclude – Con l'aiuto della macchina possiamo diversificare meglio le nostre confezioni”.

Potrebbe interessarti anche