03 dicembre 2022

Cipolle, mele, uva, cavoli, arachidi fanno bene al Dna

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Sulle pagine del Corriere della Sera di ieri, Franco Berrino, medico ed epidemiologo italiano, illustra ai lettori quali cibi vegetali modificano in meglio il nostro Dna.

Il Dna è un polimero di tre miliardi di molecole, i nucleotidi, la cui sequenza costituisce l’informazione genetica. Se la pagina di un libro contiene 3.000 caratteri – scrive Berrino – un libro di mille pagine ne contiene tre milioni e mille volumi di mille pagine contengono tre miliardi di caratteri. In pratica, ognuna delle nostre cellule contiene una biblioteca di mille volumi.

Un meccanismo di autoregolazione complesso

A cosa serva il 97% del Dna è ancora un mistero, dice Berrino, ma è certo che si tratti di un meccanismo di autoregolazione estremamente complesso. L'ambiente in cui viviamo, il cibo che mangiamo, le nostre abitudini di vita interagiscono con questa complessità. La curcuma, il resveratrolo dell’uva, i composti solforati dei cavoli, ad esempio, attivano l’enzima Dna metiltransferasi, mentre i polifenoli del tè verde e quelli della soia, il licopene dei pomodori e i composti solforati dell’aglio ne bloccano l’azione.

Poi il professore entra nei dettagli, e qui riprendiamo uno solo degli esempi citati: il microRNA 21 inibisce l’anti-oncogene PTEN, che ha la funzione di moderare la proliferazione cellulare e favorire il “suicidio” delle cellule tumorali. La sua concentrazione nel sangue è alta nei pazienti obesi, nei diabetici, e nei portatori di molti tipi di tumore. Insomma, la dieta occidentale ricca di grassi saturi, zuccheri e latticini lo fa aumentare, mentre lo fanno diminuire la dieta mediterranea, i grassi del pesce, la curcuma, la quercetina delle cipolle, delle mele e del prezzemolo, il resveratrolo dell’uva nera e delle arachidi, il di-indolilmetano dei cavoli e delle rape, la genisteina della soia e dei lupini.

Lasciamo fare alla natura

“Dunque, dobbiamo prendere integratori di tutte queste sostanze?”, si chiede il Franco Berrino. La risposta è no, i cibi vegetali contengono migliaia di sostanze che influenzano la nostra fisiologia; l’importante è mangiare tutta la varietà dei cibi vegetali che ci offrono le diverse stagioni in modo da essere sicuri che non ci manchi nulla e che non abbiamo troppo di qualcosa, e poi lasciare fare alla natura, come proponiamo con la cucina macro-mediterranea. Il corpo sa come utilizzare al meglio le sostanze contenute negli alimenti. Meglio non interferire”. Grazie professore!

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