05 maggio 2020

Frodi alimentari: il coronavirus non aumenta le irregolarità

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Oltre 21mila i controlli antifrode sulla filiera agroalimentare, di cui 2.543 ispezioni direttamente negli stabilimenti di produzione, con particolare attenzione ai prodotti Dop, Igp e bio, nonché al settore oleario e vitivinicolo. E' quanto emerge dal report (online sul sito del Mipaaf) sull’attività dell’Ispettorato antifrode del ministero delle politiche agricole nei tre mesi di emergenza Covid-19, durante i quali non è venuto meno il controllo della regolarità della produzione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari, per garantire, anche durante il lockdown, qualità, sicurezza ed eccellenza.

 Considerato l’incremento delle vendite online, i controlli non hanno risparmiato il canale e-commerce: sono state monitorate, e dunque segnalate, le pratiche sleali. 

Oltre un terzo delle verifiche sono state svolte nell’area settentrionale del paese, il 17% tra Lombardia e Veneto, a garanzia del mantenimento di alcune delle maggiori eccellenze del made in Italy: il grana padano, con oltre 5,2 milioni di forme e il “sistema Prosecco”, con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte (dati 2019). Il tasso di irregolarità riscontrato sono stati in linea con gli indici registrati nei periodi precedenti lo stato di emergenza.

“La sicurezza alimentare, la trasparenza, la qualità e la salubrità delle produzioni sono la nostra priorità – commenta la ministra Teresa Bellanova -. Soprattutto in questo periodo così critico è nostro dovere salvaguardare la salute dei cittadini, la reputazione del nostro paese e l’intera filiera agroalimentare italiana, che in questi mesi con enorme sforzo e grande responsabilità ha continuato a produrre, garantendo al paese cibo sano e di qualità”. “Per questo – prosegue – considero con particolare attenzione il lavoro e l’impegno delle ispettrici e degli ispettori dell’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi) che anche in questi tre difficili mesi hanno fronteggiato l’emergenza e non hanno mai smesso di vigilare, per il bene della collettività e delle moltissime imprese che lavorano con impegno e sacrificio, contro le pratiche sleali e gli atteggiamenti speculativi che danneggiano le filiere. Pratiche ancor più intollerabili in questo particolare momento”.

Nel dettaglio, il 67% dell’attività ispettiva ha interessato i settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario ma anche settori merceologici e prodotti che, in seguito all’emergenza Covid e al conseguente isolamento domestico, hanno registrato sostanziali incrementi delle vendite, quali le carni, le uova, la pasta, il riso e, in generale, i prodotti alimentari preconfezionati. Per quanto riguarda il monitoraggio sui canali e-commerce, caratterizzati da un rilevante incremento di accessi in questi tre mesi, nel trimestre febbraio-aprile l’Ispettorato antifrode ha operato 445 interventi per la rimozione, su Alibaba, Amazon e e-bay, di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari. L’Icqrf ha partecipato inoltre al Piano europeo  di controllo sulle vendite e sulla pubblicità on line di prodotti alimentari con riferimenti al Covid-19 effettuando 35 interventi sul web, e segnalando alla Commissione Ue 35 prodotti irregolari, tra i quali integratori alimentari, estratti di erbe, the, funghi e miele.

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