La decima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, ossia dello studio che incrocia, ogni sei mesi, le informazioni riportate sulle etichette degli oltre 125mila prodotti digitalizzati (39 miliardi di euro di sell-out a giugno 2021) con le rilevazioni Nielsen su venduto, consumo e fruizione dei media, porta alla luce alcuni nuovi trend.
I quali, naturalmente, coinvolgono anche il settore ortofrutticolo: crescono i consumi dei cosiddetti superfood e guadagnano spazio i prodotti alimentari che richiamano il concetto di italianità. Inoltre, nel reparto ortofrutta, si fa notare la diffusa capacità di comunicare la sostenibilità dei packaging.
Made in Italy è meglio
Il più diffuso segnale di identità italiana sulle confezioni resta la bandiera nazionale: il tricolore è presente sulle etichette di 13.266 prodotti alimentari, per un giro d’affari complessivo che sfiora i cinque miliardi di euro.
Tra le categorie in crescita la pizza surgelata e gli estrusi di patate, mentre perdono mozzarelle, uova, gelati e la passata di pomodoro. Il secondo claim più significativo di quest’area è “100% italiano”, presente sulle confezioni di 6.688 prodotti per un giro d’affari di 3,5 miliardi di euro.
Risulta stabile il claim “prodotto in Italia”, presente su 6.945 prodotti alimentari venduti in supermercati e ipermercati.
Il paniere Dop, Doc, Docg, Igp è quello con l’andamento più brillante: +11,5% il trend annuo delle vendite in super e ipermercati, anche se, nei fatti, il contributo al sell-out complessivo si ferma al 2,7 per cento.
In ogni caso, “i bollini” contribuiscono al risultato positivo delle vendite, come nel caso delle cipolle rosse e delle patate.
Premiata la provenienza regionale, che fa registrare un aumento delle vendite complessive del +5,4 per cento. In cima alla classifica si conferma, ancora una volta, il Trentino-Alto Adige, che con i suoi 943 prodotti ha sviluppato oltre 367 milioni di euro di fatturato, ossia il +4,3% rispetto ai 12 mesi precedenti. Segue la Sicilia, con oltre 328 milioni di euro di sell-out realizzati da oltre un migliaio di prodotti, tra cui spiccano vini, sughi pronti e arance. Sesta regione in classifica la Toscana: a trainare l’aumento delle vendite (+1,9%) vini, passate di pomodoro, ceci e zuppe.
Rallenta il bio
Diverso il trend dei prodotti alimentari bio che, dopo anni di costante crescita, nel periodo 2020 e 2021 hanno registrato un rallentamento, che li ha portati a stabilizzare il loro peso sul paniere food di supermercati e ipermercati. Infatti, tra 2018 e 2021, la loro quota è salita solo dello 0,1%, arrivando al 3,6% del sell-out nel food. Tra i bio, top di vendita per le confetture e spalmabili a base frutta, mentre, rispetto a quattro anni fa, diminuisce il giro d’affari della frutta secca sgusciata.
Il boom dei prodotti salutari e dei superfruit
Nel mondo dei prodotti benefici sono stati selezionati quelli che evidenziano tra i componenti mandorla, mirtillo, avena. Il fenomeno ha mostrato un trend espansivo: le vendite delle oltre seimila referenze di questo paniere sono cresciute del +2,6% a valore, sfiorando gli 1,4 miliardi di euro in supermercati e ipermercati.
La categoria superfruit è quella che ha ottenuto il maggior fatturato aggiuntivo: tra giugno 2020 e giugno 2021, infatti, ha aumentato il sell-out del +6,8% raggiungendo quasi 647 milioni di euro. A crescere, in particolare, è stata la domanda (+4,3% contro il +2,5% dell’offerta), a riprova dell’interesse degli italiani per questi prodotti, arrivati in supermercati e ipermercati a 2.322 referenze.
Tra i cinque superfruit individuati dall’Osservatorio Immagino il più importante per giro d’affari resta la mandorla che, con i suoi 359 milioni di euro di sell-out, è anche l’ingrediente benefico con il maggior fatturato. Positiva anche la performance commerciale dei prodotti che segnalano on pack l’utilizzo come ingrediente del mirtillo, quindi gelati multi-pack, fette biscottate, nettari, snack dolci base cereali, yogurt. Aumentano anche le vendite di mirtilli freschi.
Continua anche il fenomeno cocco: i 396 prodotti che lo segnalano in etichetta hanno aumentato del +12,9% il loro giro d’affari, anche per effetto della robusta crescita della domanda (+9,2%). Le performance più positive nei biscotti arricchiti, nelle bevande, nello yogurt greco e negli snack dolci, mentre ha un trend decisamente negativo l’acqua di cocco.
Ed è sempre il momento ok per l’avocado. Il quale, con 43 referenze a scaffale, ha raggiunto quota di 16 milioni di euro di vendite.
Packaging riciclabile, ortofrutta tra i primi della classe
Per quanto attiene la riciclabilità delle confezioni, è nell'area merceologica del fresco che si conferma il più alto tasso di comunicazione (54,9% dei prodotti). Al secondo posto, ancora una volta, l’ortofrutta (46,0%), reparto in cui è riciclabile oltre il 90% delle confezioni di prodotti censiti dall'Osservatorio.
Inoltre, nei 12 mesi rilevati dall'Osservatorio, l’ortofrutta si è confermata l’area merceologica in cui è stato maggiormente utilizzato un unico materiale (73,9% dei prodotti).
In ogni caso, ogni dieci confezioni che finiscono nel carrello della spesa degli italiani, più di cinque comunicano chiaramente in etichetta se il packaging può essere smaltito. Il che, chiaramente, è un buon segnale.