Sono una 60ina gli aderenti al Consorzio di tutela del Marrone di Roccadaspide Igp: un organismo fresco di designazione, nato nel 2022, e costituito per lo più da giovani produttori.
“Io sono tra i meno giovani – racconta a myfruit.it il presidente Mario Miano - Più del 70% dei soci sono gli eredi di tre generazioni di castanicoltori che non solo hanno scelto di portare avanti la tradizione familiare, ma la stanno innovando con l’introduzione di nuove tecnologie e sistemi, attingendo anche a programmi di sviluppo rurale. Sono convinti sostenitori del futuro di questa produzione. Li vedo entusiasti”.
Nel Parco del Cilento 50 Comuni
Il consorzio attinge ad un areale produttivo importante: ben 50 Comuni nell’areale del Parco nazionale del Cilento. Per superficie di produzione omogena, ovvero dedicata alla stessa cultivar, è uno degli areali più grandi d’Europa. Rappresenta il 60% della produzione campana che, a sua volta, è la più estesa in Italia. Nel sistema produttivo del territorio, tra le montagne dell’appennino, il marrone riveste un ruolo di primo piano.
“Le comunità delle aree interne – sottolinea Miano - hanno individuato in questa coltura il pilastro dell’economia locale. Genera un indotto economico e occupazionale di non poco conto e determina un movimento rilevante soprattutto nel periodo autunnale”.
Una forma di agricoltura eroica con ricadute positive anche sulla tutela del paesaggio. “Il castanicoltore è una sentinella dei boschi, impegnato a presidiare il proprio appezzamento durante tutto l’anno per ottenere i risultati migliori. Se ci riflettiamo, ci rendiamo conto che non ci sono mai incendi nei castagneti”, sottolinea Miano.
Ammesso a finanziamento un progetto di promozione: primo in graduatoria
La giovane età del Consorzio rappresenta uno dei suoi maggiori punti di forza, facendone un organismo con obiettivi ambiziosi e tante iniziative da voler mettere in campo. Una di queste sta per entrare nel vivo grazie al recente finanziamento ottenuto da parte del Ministero dell’agricoltura.
Si tratta di un progetto di promozione su più fronti che, nella graduatoria degli ammessi, è risultato primo tra tutti i prodotti a marchio dop e igp che avevano partecipato al bando. Il progetto mette insieme mondo produttivo, ricerca scientifica e scuole.
Da un lato, è infatti prevista la promozione del marrone di Roccadaspide su una rete televisiva nazionale da svolgere durante il periodo autunnale o pre-autunnale, in modo da fornire maggiore visibilità durante la fase di commercializzazione.
Allo stesso tempo, sono previste sia azioni di promozione su mercati esteri, da Madrid a Dubai, che un’attività di valorizzazione più locale, riservata alle scuole. “La nostra proposta prevede la distribuzione dei marroni agli alunni durante la settimana di San Martino come strumento per sensibilizzare i giovani e proporre loro il consumo di un prodotto gustoso e salutare, alternativo a snack più elaborati”, spiega Miano.
Il progetto non tralascia nemmeno l’aspetto scientifico prefissandosi l’obiettivo di portare avanti la ricerca in sinergia con il corso di scienze e tecnologie alimentari dell’Università di Piacenza e con la Facoltà di Agraria che ha sede a Portici (Napoli).
“Il Marrone di Roccadaspide Igp ha caratteristiche di pregio: dall’alta pelabilità al ridotto contenuto di zuccheri rispetto a fibre e carboidrati. Questi e altri aspetti che riguardano le sue proprietà vanno approfonditi”, aggiunge il presidente del Consorzio. Anche qui l’obiettivo ultimo è testimoniare la valenza del mattone di Roccadaspide Igp in confronto a prodotti meno salutari.
I cotti a vapore
L’aspetto salutistico si rivela un punto di forza su cui il Consorzio intende lavorare, senza tralasciare le dinamiche di consumo e le nuove esigenze dei consumatori. “Una volta si preparavano a casa sia le caldarroste che le creme per i bambini, altamente nutritive – sottolinea Miano - Oggi purtroppo molte famiglie non hanno più il tempo per dedicarsi a questo. Consapevoli di ciò, abbiamo pensato a una soluzione alternativa: marroni già pronti per il consumo”.
È nata così la linea di cotti a vapore in buste da 40 o 100 grammi. “In termini di costo e utilizzo possono ben sostituire cibi raffinati, come le patatine. Si possono portare con sé come spuntino e hanno un alto contenuto proteico”, sottolinea Miano.
Di recente il marrone di Roccadaspide Igp è stato anche tra i protagonisti di un evento organizzato al Ministero dell’agricoltura insieme a diverse eccellenze italiane. “Per la frutta in guscio hanno scelto il Marrone di Roccadaspide” – sottolinea con orgoglio il presidente del Consorzio che per l’occasione è volato a Roma.
Dal clima al mercato globale: lavoro di squadra e cooperazione
A fronte delle soddisfazioni odierne, sono tante le sfide da affrontare nel prossimo futuro. Prima fra tutte quella climatica: “Pensavamo che quest’anno avremmo avuto un’ottima annata, ma l’andamento climatico ci ha danneggiato. Il caldo eccessivo è pericoloso per la frutta in guscio. Abbiamo dovuto faticare non poco per presidiare il mercato fino all’attuale periodo natalizio”, commenta Miano.
Anche le vendite di novembre sono state influenzate da un caldo anomalo che non ha favorito l’acquisto. “A questo dobbiamo aggiungere l’alto costo della frutta in guscio che spinge la famiglia media a limitarne il consumo”, evidenzia il presidente.
E ci sono poi le incognite di mercato. “L’attenzione alla qualità è la prima cosa – sottolinea Miano - ma oggi è determinante offrire un buon servizio per arrivare a mercati importanti. L’auspicio è di riuscire a dimostrare di poter essere altamente competitivi rispetto a produzioni di altri areali europei ed extra europei. Per farlo, occorrono lavoro di squadra e cooperazione. Questo trasforma piccoli imprenditori in una grande impresa. È proprio il compito del Consorzio: tutelare il prodotto, condividere e diffondere le opportunità anticipando quanto il mercato richiede”.