08 aprile 2020

Mercati, pesa la catena spezzata con il manifatturiero

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La logistica nei mercati agroalimentari funziona. Il meccanismo è oliato e le merci scorrono  dicono i rappresentanti degli operatori. Anche ora in piena pandemia e con le rigorose procedure di tutela dei lavoratori si riescono a gestire bene, seppure con fatica, tutte le operazioni commerciali.  La nave è robusta, ma se ci si trova in mezzo alla tempesta non si esce indenni. La rottura della catena logistica ortofrutta manifatturiero ha, infatti, fatto aumentare i prezzi di alcuni  prodotti dal 30 al 40%.

Il viaggio di ritorno a vuoto verso la Spagna ribaltato su quello di andata: aumenti dal 30 al 40%

Valentino Di Pisa, presidente di Fedagro

La causa degli aumenti? La racconta a Myfruit Valentino Di Pisa, presidente di Fedagromercati, spiegando gli effetti del lockdown italiano: “Ultimamente dopo la chiusura delle fabbriche della meccanica si è spezzata la catena dei trasporti. I camion dalla Spagna arrivavano carichi di prodotti ortofrutticoli e al ritorno ripartivano con quelli  della manifattura industriale”. In questo modo il costo del trasporto si ripartiva, ma ora: “hanno perso il recupero del viaggio di ritorno”. In pratica gli operatori della logistica: “Hanno ribaltato sul viaggio di andata il costo del ritorno a vuoto e le ripercussioni valgono dal 30 al 40% di aumento”.

Il coronavirus non ha grippato il motore della logistica dei mercati

Nonostante la pandemia per il presidente Di Pisa: “Con i trasporti a oggi c’è stata un’assoluta rispondenza, nessun problema sulle consegne e tra i trasportatori nessuno si è tirato indietro: dalla produzione ai centri di distribuzione. E c’è un rispetto totale delle indicazioni: dall'uso delle dotazioni di sicurezza alla limitazione dei movimenti”. Ognuno nel suo camion.

Il costo della logistica non è quello che più incide sul prezzo dei prodotti

La contingenza (si spera che resti tale) si sta affrontando bene, ma nella normalità quali sono le problematiche sulla logistica? Secondo Di Pisa: “Ci sono stati dei leggeri aumenti, ma quello della logistica non è il costo più drammatico. Incidono maggiormente sul prodotto le spese per gli imballaggi, per il personale e per la lavorazione. Senza dimenticare la burocrazia con tutto ciò che ci viene richiesto”.

Puntare a un'apertura diurna

Un’innovazione importante richiesta riguarda il cambiamento degli orari di apertura. “Si può spostare in avanti dalle due del mattino di oggi  verso la mattina perché si avrebbe una maggiore disponibilità delle risorse umane, minori costi operativi e nuove opportunità di lavoro”. Questo il ragionamento del presidente Di Pisa che offre anche una spiegazione generazionale: “I giovani hanno abitudini diverse, la persistenza dell’orario notturno dipende da un fattore culturale. E’ un tema da affrontare con i responsabili della logistica”.

I maggiori costi spagnoli e siciliani confermati anche da Fabio Massimo Palottini 

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Fabio Massimo Pallottini

Analisi e numeri confermati anche da Fabio Massimo Palottini, presidente di Italmercati: “C’è questo problema di un maggior costo dovuto alla mancanza di un carico di ritorno per la Spagna ma anche la Sicilia”. Seppure in parte risolte, non siamo più l’untore d’Europa e del mondo, permangono dei problemi con l’estero: “All’inizio c’era una certa confusione anche in Italia per le zone rosse, poi risolta con chiarimenti ed interpretazioni puntuali”. Naturalmente nei mercati si riscontra qualche disagio: “Per l’osservanza di una serie di accorgimenti come i limiti agli spostamenti ovvero restare sui propri mezzi ed usare servizi igienici separati”.

“La logistica non è solo trasporto, ma una pluralità di servizi”

A Roma il problema è stato risolto. Il direttore Pallottini lo sottolinea: “Ci candidiamo con la nostra infrastruttura per questa distribuzione urbana ad orari diversi che da la possibilità e l’opportunità, ad un certo tipo di aziende, di poter operare durante il giorno”. Una maggiore apertura ai centri urbani in un’ottica di multiservizi: “La logistica non è solo trasporto, ma include una pluralità di servizi. Un concetto ampio che valorizza il lavoro di qualità che permette di combattere, per esempio, l’abusivismo. Si tratta di quelle aziende non sane ancora presenti e operano una concorrenza sleale”

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