L’azienda agricola Mecarelli di Corchiano (Viterbo) è attiva nella produzione di nocciole – varietà Tonda Gentile Romana – dal 1965. Nel 2013, ha attivato anche un laboratorio per la lavorazione della propria produzione, all’interno del quale realizza sia semilavorati per i clienti professionali (pasticcerie, gelaterie, torronifici, industrie dolciarie, etc.), sia proposte dolci per il consumatore finale (creme spalmabili, torroni al cioccolato, pasticceria secca anche senza glutine e senza lattosio).
Myfruit.it ha interpellato Cesare Mecarelli, seconda generazione alla guida dell’azienda, con una prospettiva che guarda avanti grazie al figlio Carlo, che sta già aiutando durante i periodi più impegnativi.
“L’annata – spiega Mecarelli facendo un bilancio della campagna – si prospettava alla vigilia molto buona, anche in ragione della limitatissima produzione dello scorso anno, falcidiata dalle gelate tardive. Tuttavia, le alte temperature dell’estate hanno compromesso quella che doveva essere un’ottima stagione, riducendo in modo significativo i quantitativi. Per lo stesso motivo, anche i calibri sono stati mediamente contenuti. La qualità dei frutti, comunque, è molto buona, e sotto questo aspetto siamo soddisfatti”.
Sempre in tema agronomico, Mecarelli fa parte di un gruppo di agricoltori impegnati da anni per una sensibile riduzione degli agrofarmaci. “Da otto anni – spiega il titolare dell’azienda – noi produttori e il Comune di Corchiano abbiamo stipulato un accordo per il quale ci impegniamo formalmente a ridurre al minimo necessario il numero di trattamenti, che solitamente sono contro la cimice e le malattie fungine. Il fatto che in questo accordo ci sia il Comune, il quale produce una relazione dopo i bollettini dei tecnici, è un’ulteriore garanzia per tutti. Oggi, grazie a questo impegno formale, a cui aderisce praticamente la quasi totalità dei produttori di Corchiano, siamo arrivati a fare solo tre trattamenti l’anno, di cui l’ultimo a distanza di due mesi prima della raccolta”.
Affrontando poi il tema dei prezzi, Mecarelli è realista: “L’anno scorso – spiega – il prodotto mancava e le quotazioni erano forse più alte del normale, con un 8,20 euro punto resa per la prima qualità. Quest’anno i listini si sono portati a 6,20 euro punto resa, che di per sé sarebbe anche un prezzo accettabile, se non fosse che, contestualmente, sono lievitati i costi di produzione: l’energia elettrica è aumentata, il gasolio e i concimi sono raddoppiati nel giro di un anno. Tutto ciò, sta provocando un notevole abbassamento del reddito per i produttori. Ad ogni modo, credo che purtroppo dovremo abituarci a simili quotazioni, anche perché ormai ci si muove in un mercato globale e il prezzo delle nocciole lo fa la Turchia, sulla base della sua maggiore o minore produzione. Teniamo conto, oltretutto, che anche quando la Turchia produce meno, è comunque di gran lunga molto di più della produzione italiana, la quale quindi non può incidere nei listini globali”.
Nonostante le difficoltà legate al momento contingente, Mecarelli continua comunque anche quest’anno con il suo impegno nella solidarietà. L’azienda ha infatti donato nocciole per realizzare a Corchiano, tramite l’associazione Sanes di Claudio Pacifici, un maxi torrone che sarà poi venduto in piccole porzioni e il ricavato sarà devoluto a scopi benefici.