19 dicembre 2022

Nocciole: a questi prezzi conviene ancora investire?

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Oggi conviene coltivare nocciole? A porsi questa domanda è Antonio Sciardiglia, titolare dell’azienda agricola biologica La Fescennina di Corchiano (Viterbo), che produce nocciole a doppia tutela: rispettano infatti sia le direttive del biologico, sia il disciplinare della Denominazione di origine protetta (Dop).

Interpellato da myfruit.it, Sciardiglia si pone l’interrogativo commentando la campagna di quest’anno: “Nella nostra zona, come in diverse altre parti d’Italia – spiega – ci sono stati problemi con le elevate temperature estive. Le piante hanno sofferto e i calibri si sono ridotti rispetto alla norma. La qualità comunque è ottima, anche perché il grande caldo ha favorito la maturazione e la concentrazione delle sostanze nutritive nei frutti. Il problema del nostro comparto però – prosegue Sciardiglia – sono i prezzi. I costi di produzione sono infatti più che raddoppiati nel giro di un anno. Solo per fare un esempio, il concime è passato da 38 a 100 euro il quintale, per non citare gasolio ed energia elettrica. Contestualmente, quest’anno sono sensibilmente calati i listini delle nocciole, per cui è abbastanza normale porsi interrogativi sulla redditività di questa scelta. Consideriamo poi che, mentre gli impianti giovani non hanno risentito particolarmente della situazione climatica, non si può dire altrettanto per quelli di 15-20 anni. E, per il 2023, non si annuncia al momento niente di buono”.

Introducendo alcune impressioni sulla prossima campagna, Sciardiglia continua: “Il caldo anomalo delle scorse settimane ha provocato un ingrossamento precoce delle gemme. Se si aprissero prima del tempo, questo le metterebbe a rischio di gelate. Quindi, anche se è ancora molto presto per fare previsioni, la campagna 2023 inizia già a destare qualche preoccupazione”.

L’azienda biologica La Fescennina merita poi una menzione speciale per le sue creme spalmabili, che continuano a ricevere premi e riconoscimenti. L’ultimo in ordine cronologico è arrivato durante la recente Festa del Torrone di Cremona, al contest organizzato per l’occasione dal Nocciola Day. Sciardiglia si è affermato con la sua Amerina croccante.

“Si tratta di una crema al 60% di nocciola bio Dop e dal contenuto di cacao molto basso, per esaltare appunto tutto il sapore della nocciola. La granella all’interno è poi frutto di una tostatura attentamente studiata, per conservare al massimo tutti gli aromi. Del resto – conclude Antonio Sciardiglia – proprio la tostatura è un momento fondamentale nel processo di lavorazione e ricorda da vicino quella del caffè. Bisogna azzeccare quella giusta, e per questo occorrono diverse prove”.

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