L'edizione 2023 di Cibus sarà anticipata a fine marzo ma la vera notizia boom per il settore dell'ortofrutta l'ha data Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, dal palco dell'Italian Fruit Village. “Faremo un padiglione interamente dedicato all'ortofrutta fresca – ha detto – dove riunire esclusivamente i produttori di frutta e verdura made in Italy. Abbiamo sempre pensato che, quando il settore fosse stato maturo, poteva essere gestito, valorizzato e promosso come facciamo da sempre con gli altri settori merceologici. Siamo la più grande fiera del made in Italy con 3.000 aziende presenti e la ricetta è molto semplice: solo espositori italiani e orientati a migliorare il dialogo con la Gdo per generare valore per tutta la filiera”.
“Noi abbiamo sempre avuto espositori del reparto ortofrutta – ha aggiunto Cellie – Abbiamo leader della frutta secca, leader della IV e V gamma; a questo punto essendoci una progressiva integrazione delle politiche assortimentali in una logica di continuità, è giusto che chi viene a comprare qui il made in Italy venga ad acquistare qui anche le fragole sfuse, confezionate o in atmosfera modificata. La nostra regola sarà ortofrutta sì, ma rigorosamente italiana”.
Emilio Ferrara, presidente del Consorzio Edamus – Italian Fruit Village, ha commentato favorevolmente la novità: “Già da alcuni anni abbiamo iniziato a presentare i nostri prodotti fuori dal contesto settoriale, e aprire, ad esempio, al mondo delle fiere generaliste. La ricetta di Cibus, dove esponiamo quest'anno per la prima volta, ci piace perché pensiamo l'ortofrutta meriti di entrare come e quanto gli altri settori nell'offerta agroalimentare nazionale. E a Parma possiamo contare su buyer italiani ed esteri”.
Per Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta unione nazionale, l'ortofrutta fresca ha la stessa dignità degli altri prodotti e “a pieno titolo può stare in una fiera generalista. Il mondo delle Op è il più qualificato per rappresentare il made in Italy in eventi di questo calibro”, ha concluso.