L'ortofrutta sotto la lente
Nel complesso, secondo Ismea, la spesa per l'ortofrutta è cresciuta in media del 3%, ma devono essere analizzate le oscillazioni dei prezzi in funzione delle singole referenze e dei fattori meteorologici e produttivi. In altre parole, è difficile una lettura generalizzata del segmento.
Gli ortaggi
Entrando nel dettaglio, gli ortaggi complessivamente pesano sul valore dello scontrino per il 10,2 per cento. Lo scorso anno, secondo i dati di Ismea, si è registrata una crescita della spesa del 4,4%, dovuta a incrementi generalizzati in tutte le categorie.
In particolare, però, sono aumentati i prodotti trasformati a base di pomodoro (+8,2%), sui quali sono stati determinanti gli incrementi dei costi energetici e le confezioni (vetro e metallo). Anche le patate hanno subito un aumento consistente, +5,4 per cento.
Per tutti i prodotti orticoli Ismea ha rilevato un incremento dei prezzi al consumo, con una conseguente contrazione dei volumi acquistati.
Fanno eccezione solo le insalate di IV gamma che presentano dinamiche opposte a quelle delle altre verdure con prezzi in lieve ridimensionamento (-0,9%) e discreto incremento della presenza nel carrello (+4,8% i volumi acquistati).
I trasformati
Nel segmento dei trasformati, i prodotti a base di pomodoro registrano una contrazione dei volumi venduti del 2,1% a fronte di un importante incremento del prezzo medio (+10,5%). I surgelati – che pesano sul comparto per l’11% – manifestano una sostanziale stabilità delle vendite con un aumento del 4% della spesa complessiva, determinato dall’aumento dei prezzi medi.
La frutta
La frutta pesa per l’8,7% sullo scontrino e nel 2022 ha subito un incremento della spesa inferiore rispetto agli altri comparti (+3,3%).
In particolare si è avuta una flessione della frutta in guscio (-1%) e solo un lievissimo incremento per la frutta trasformata, tra cui si evidenzia però la ripresa dei succhi (+7,6%) che hanno un peso sul comparto del 10 per cento.
Tra la frutta fresca diverse le dinamiche, legate peraltro più a fattori produttivi che alla domanda. In particolare il prezzo delle arance ha segnato un rialzo dell’8,4% e i volumi acquistati si sono contratti del 2,3 per cento.
Più stabile la situazione per il kiwi per il quale il prezzo solo di poco superiore alla media dell’anno precedente ha favorito il consolidamento dei volumi (+0,2%). Differente la situazione per le mele: i prezzi si sono nel complesso contratti favorendone le vendite che sono nel complesso risultate del 3% in più in volume.