24 aprile 2020

Albicocche, se l’Italia piange la Spagna non ride

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Il 2020 non sembra essere un buon anno per la produzione europea di albicocche. Il caldo in inverno prima, e le gelate in primavera poi, hanno condizionato la produttività e pertanto, secondo quanto rilasciato da Europech, nessun paese produttore raggiungerà il potenziale ottimale.

Prima di entrare nel merito dell'andamento dei singoli Paesi, una precisazione: le stime delle produzioni di albicocche saranno disponibili il 30 aprile poiché, causa coronavirus, il consueto convegno Europech che si svolge nell’ambito di Medfel (il salone francese dell'ortofrutta che si tiene annualmente a Perpignan) quest'anno non ha avuto luogo. Quanto segue sono dunque le informazioni che i rappresentanti di Spagna, Francia, Italia e Grecia si sono scambiati nei giorni scorsi. 

Italia: non sarà una grande annata

In Italia la produttività attesa per il 2020 sarà influenzata in modo importante dalle diverse gelate che si sono ripetute tra fine marzo e inizio aprile. A essere colpite pesantemente sono state le regioni del nord, ma i danni si sono verificati anche nelle regioni del centro-sud, lungo la fascia adriatica. Ma non sono solo le gelate a penalizzare le produzioni italiane: per via della fisiologica alternanza, già prima si segnalavano fioriture meno abbondanti della scorsa stagione e inoltre, l’inverno mite, non ha garantito il soddisfacimento delle ore di freddo in molte aree. A completare lo scenario, il meteo di marzo, caratterizzato da una lunga fase di bel tempo e da temperature sopra la norma, il che ha comportato un anticipo delle fasi fenologiche con fioriture che si sono poi protratte a lungo. 

Quanto alle superfici, dopo anni di progressiva espansione degli impianti, si torna a una situazione di sostanziale equilibrio tra espianti e nuovi investimenti. Per il 2020 le superfici in piena produzione sono stimate in circa 21mila ettari, in linea con quelle del 2019. 

Spagna: produzioni inferiori rispetto al 2019

Causa clima, non sarà una buona annata nemmeno per la Spagna che, nella regione di Murcia, ossia nella principale zona di produzione delle albicocche, presenta per il secondo anno consecutivo produzioni contenute. Il motivo della debacle produttiva sono le temperature invernali elevate – a febbraio si sono toccati i 27 gradi – le quali hanno provocato scarsa fioritura e cattiva allegagione. Per le varietà precoci si registra un anticipo produttivo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno. Anche in Aragona si prevede una generale riduzione produttiva; qui la causa sono le gelate che hanno colpito in particolare le varietà precoci. Nella zona di Castilla-La Manche sono previsti raccolti inferiori al normale, ma superiori rispetto al contenuto 2019 caratterizzato da gelate importanti. In questa regione si segnalano danni da grandine tra fine marzo e inizio aprile. In Catalogna continuano ad aumentare le superfici, un trend in atto da ormai cinque anni: attualmente si contano 1.859 ettari. Le gelate di fine marzo hanno danneggiato i frutti (cascola e frutti con danni da gelo) e sono presenti frutti non sviluppati. L’impatto delle gelate è eterogeneo, variabile da zona a zona nella provincia di Lerida, maggiormente danneggiate le aree nelle vicinanze dei fiumi. Le stime produttive sono ancora in elaborazione, le previsioni non sono ancora definitive, per via della cascola ancora in corso, ma le prime valutazioni collocano i quantitativi 2020 su livelli inferiori rispetto allo scorso anno.

Francia: danni significativi, la produzione è bassa

Anche la Francia è vittima degli effetti climatici del bizzarro 2020. L'inverno eccezionalmente mite – sono state registrate temperature massime che hanno superato i 20 gradi, con punte fino a 25 nel mese di dicembre – ha fatto sì  che nelle diverse zone di produzione, e in particolare nelle zone più meridionali come Crau e Roussillon, il fabbisogno di ore di freddo non fosse soddisfatto. E pertanto, la dormienza insufficiente, ha provocando una fioritura irregolare e allungata, spesso con presenza di frutti deformi o in necrosi. Segnalati inoltre numerose gelate, soprattutto nelle zone a nord (Vaucluse, Drome, Baronnies, Isère, Aedèche). Salvi, per lo meno parzialmente, i frutteti protetti da sistemi antibrina; per tutti gli altri il danno è significativo o addirittura molto significativo.

Al momento le stime produttive sono ancora in corso, ma è già evidente che i quantitativi attesi per il 2020 si collocheranno su livelli nettamente inferiori rispetto al potenziale produttivo francese. Per quanto riguarda le epoche di raccolta, la stagione era iniziata con anticipo sulle prime fioriture, ma il maltempo ha spostato il calendario verso le date tradizionali, con l'inizio della raccolta intorno al 15-20 maggio nelle zone più precoci.

Grecia: nessun danno da gelo, la produzione tiene

In questo scenario ben poco confortante, si salva la Grecia: per il 2020 è prevista una produzione di albicocche simile a quella dello scorso anno. Segnalati alcuni danni da gelo nel nord del paese, principalmente in Macedonia, che saranno però compensati da un aumento produttivo imputabile all’entrata in produzione di nuovi impianti. Non presenti danni da gelo nelle zone meridionali, tra cui il Peloponneso. L’inizio delle raccolte dovrebbe essere più tardivo rispetto allo scorso anno.

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